Terremoto in Albania: morti e dispersi, gravi danni agli edifici di Durazzo

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Un terremoto di magnitudo 6.5 della scala Richter ha colpito durante la notte l’Albania provocando almeno 15 morti, 600 feriti e ingenti danni agli edifici: 42 le persone sottratte vive dalle macerie. Tra le vittime si contano due donne, un uomo e un bambino trovati tra le macerie di un condominio, nel villaggio settentrionale di Thumane, 3 vittime a Durazzo – di cui due rinvenute sotto le macerie di un albergo e un terzo travolto dal balcone della sua casa crollata – un’altra morta in un incidente stradale a Lezha e un uomo deceduto nella città di Kurbin dopo essere andato nel panico ed essersi gettato dal balcone.

“Dall’Italia sono partiti i primi aiuti. Il premier Conte ha inviato aerei con delle unità speciali”: ha annunciato su Twitter il premier albanese Edi Rama. “Anche la Grecia ha inviato aerei”, ha aggiunto il premier, sottolineando come anche il presidente francese Emmanuel Macron e quello turco Recep Tayip Erdogan hanno dato la loro disponibilità ad assistere il Paese. “Tutti gli amici dell’Albania si stanno attivando rapidamente”, ha concluso Rama.

Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio ha dichiarato: “Abbiamo attivato l’Unità di crisi e allo stato non ci risulta nessun italiano coinvolto. Ai cittadini albanesi va tutta la nostra solidarietà per un evento che è stato sentito anche dagli abitanti delle regioni del Sud Italia”.

Le testimonianze degli italiani

Alcuni italiani che si trovavano in Albania hanno raccontato la loro esperienza. “Sembrava non finisse mai, una scossa interminabile, spaventosa: ero sul divano, mi sono catapultato in strada tra il panico generale, le urla, i pianti dei bambini e i cani che abbaiavano nervosamente”, racconta Emiliano Giampà, un medico italiano che vive in Albania. “Al momento non mi risulta ci siano state vittime qui, solo un grande spavento”, aggiunge. “Collaboro con la Croce Rossa e siamo in contatto costante ma per ora, come medici, non siamo stati allertati”, conclude Giampà.

“E’ stato terribile. Abito in una villetta di tre piani vicino l’università con altri studenti: due di Bari e una di Roma. La casa ci è sembrato fosse di gomma per come si è mossa: elastica, una molla, ed è stato un bene perché a retto”. Così Alessandra Maffei, 19 anni, studentessa barese iscritta alla Facoltà di Odontoiatria a Tirana, racconta all’ANSA la notte di paura trascorsa. “Appena ho avvertito la scossa – racconta ancora Alessandra – d’impulso ho lasciato casa. Sono uscita per prima sul pianerottolo. Stamattina ci è arrivata una email – aggiunge Alessandra – con cui ci hanno avvertito che l’università sarebbe rimasta chiusa oggi e domani. Abbiamo saputo che molti studenti si sono accampati lì in biblioteca; uno dei luoghi più sicuri di Tirana per vie delle misure antisismiche adottate durante la costruzione”.

Il sisma, avvenuto alle ore 3.54, è stato chiaramente avvertito anche in Puglia, Basilicata, Campania e Abruzzo, ma anche in gran parte dell’Europa balcanica e dell’Est: Croazia, Macedonia, Romania, Bulgaria, Grecia e Kosovo.

I sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia rilevano che al momento sono avvenute repliche di magnitudo 5.3 e 5.4, “Ma non sappiamo nel dettaglio che cosa potrà accadere”, ha dichiarato il sismologo Salvatore Stramondo. Generato dalla compressione fra la placca africana e quella eurasiatica, “Il terremoto avrebbe potuto generare uno tsunami, ma l’allarme è rientrato”, ha spiegato il sismologo Alberto Michelinio.

I leader del Kosovo e della Macedonia settentrionale hanno espresso solidarietà e sostegno; il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha scritto su Twitter: “Sono profondamente rattristato dalla notizia del terremoto devastante che ha colpito l’Albania. Tutta l’Europa è accanto al Paese e al suo popolo. I nostri pensieri vanno alle vittime e ai loro cari”.

Gli specialisti considerano il sisma odierno il più potente degli ultimi 50 anni. Si tratta della seconda scossa che colpisce la regione in due mesi: un terremoto di magnitudo 5,6 ha scosso il paese il 21 settembre scorso, danneggiando circa 500 case e distruggendone alcune. Un altro terremoto, nel 1979, aveva raso al suolo un quartiere nella città settentrionale di Shkoder. Tre ore dopo la scossa principale, una forte scossa di assestamento ha colpito nuovamente la città.

Le scuole sono state chiuse oggi in tutto il paese; anche l’Università di Tirana ha annunciato la sospensione delle lezioni.

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 10 km di profondità ed epicentro tra Shijak e Durazzo.

“Stavo dormendo ma in quel momento mi sono svegliato, la mia prima preoccupazione sono state le mie due bambine che dormivano accanto. Le ho svegliate e vestite più velocemente che potevo, siamo scesi, ovviamente senza usare l’ascensore”, testimonia Francko Egro, direttore di Euronews Albania.

L’epicentro del terremoto è stato a Thumane, cittadina a circa 50 km da Tirana. Si è sentito a Durazzo, a Cavaia e in alcune altre città attorno a Tirana. Si parla di 325 feriti. Il governo sta adottando tutte le misure necessarie per aiutare chi ha bisogno. Al momento riceviamo informazioni, qui a Euronews Albania, che ci sono molte persone ancora intrappolate sotto gli edifici. Tutti si stanno prodigando per aiutarli. Le squadre di soccorso sono impegnatissime. Al momento c’è molta solidarietà tra le persone che stanno cercando di aiutare i vicini, i loro amici. Ma c’è ancora molto panico fra la gente. Questo terremoto che ha scosso Tirana non è il primo. Solo un paio di mesi fa c’era stata una scossa di magnitudo 6,2 della scala richter che ha scosso Tirana, era stata spaventosa.

 

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