Lettera aperta di Franco Maccari, sindacalista

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Egregio Direttore,
sempre a proposito della tragedia di Trieste, vorrei esprimere i miei sentimenti in qualità di vicepresidente del sindacato delle forze di Polizia.
Per una banale benda messa sugli occhi a un assassino di un carabiniere si sono sollevati anche i cadaveri putrefatti a fare polemica sterile e comunque sempre contro le forze di Polizia. Se ci si mettono anche i “Pignattari” in cerca di notorietà ad aizzare nel momento del pieno dolore di familiari e amici, se tutti i soloni insegnano e pontificano di come si devono comportare e operare i poliziotti, se individui sparlano di mancanza di preparazione dei nostri poliziotti, se.., se.., c’è qualcuno con un briciolo di sale in zucca che dica semplicemente che per timore di essere indagati, sputtanati, rimandati, ripresi si evita anche di mettere le manette ai poveri delinquenti fermati? Qualcuno si chiede come mai non è stato abbattuto l’assassino con una pistola in mano pronto a sparare ancora? Perché ormai si preferisce il contrario della logica e di quello che ci hanno sempre insegnato: meglio un bel funerale che un brutto processo.
Pignatario Rubio e affini: io condivido e capisco benissimo il fratello di Matteo Demenego, fratello del collega Gianluca, ucciso da gente come te,

Franco Maccari, vicepresidente FsP

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