E’ dura la strada verso la democrazia. Compiuta. In Afghanistan, ore di paura prima del voto perchè i talebani hanno annunciato che colpiranno i seggi elettorali. Lo hanno fatto diffondendo volantini e manifesti in cui minacciano di attaccare i seggi e di tagliare le dita a chi andrà a votare. Le minacce mettono in discussione la rielezione del presidente uscente Hamid Karzai, finora data per scontata.Hanno adottato la tattica del terrore verso la popolazione inerme ed impaurita da anni di guerra voluta da chi legge il Corano nella sua maniera.
I soldati italiani non sono spettatori. Sono i difensori, insieme agli altri contingenti, della democrazia compiuta. Possiamo criticare l’invio, ma non possiamo criticare oggi lo scopo. L’invio era criticabile perchè ogni popolo deve autodeterminarsi la propria società e quindi forse non era necessario la nostra presenza. Ma non possiamo criticare lo scopo. Aiutare il popolo afghano a diventare finalmente una repubblica democratica e non più soggetta al fanatismo religioso che porta distruzione, fame, intolleranza e morte