Gli italiani colpiti dalle stragi e dimenticati dallo Stato. Il caso di Lia Seravalli

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La strage di Bologna

Buonasera,
Vi scrivo questa breve email perché ho veramente bisogno di un Vs. aiuto mediatico di rilevanza nazionale e molto anche su Torino.

In sintesi si tratta di aiutare una famiglia che è stata distrutta dalla strage di Bologna.
Lia Seravalli, quel maledetto giorno, perse due figlie (Patrizia di 18 anni e Sonia di 7), la sorella Silvana con in grembo un bambino e le sue due figlie rimasero seriamente ferite (ustioni in tutto il corpo).
Il padre di Lia e Silvana, per protesta contro la Stato che non cercava la verità, si suicidò gettandosi da un palazzo di 6 piani
.

Oggi Lia ha un figlio, nato dopo un anno circa l’attentato. Il suo problema è che Silvano (questo è il nome in ricordo della sorella morta di Lia) non ha un lavoro.

Mi sono data tanto da fare: sciopero della fame, segnalazioni varie, ecc.
Alla fine sono riuscito a fargli avere un contratto a tempo presso Intesa San Paolo a Bari (città dove vivono).
Il contratto è scaduto però ad Agosto.
Ho fatto richiesta ai vertici di Intesa di procedere con l’assunzione definitiva.
Ad oggi non abbiamo avuto risposta.

Ecco quindi una mia breve lettera aperta al Vs. Giornale che spero venga pubblicata sul nazionale.
Grazie di tutto.

…..

Noi italiani non abbiamo bisogno di oratori ma abbiamo bisogno di uomini convinti delle loro idee che combattono per il nostro benessere e per il rispetto della dignità umana, portando avanti il loro lavoro onestamente.
(Tema di Maturità di Patrizia Messineo del giugno 1980, vittima della strage
di Bologna, 2 agosto 1980)

Cara Patrizia,
oggi ormai sono passati trenta anni da quando ci hai lasciato. Tanto tempo è passato ma il bene che ti vogliamo è proprio come quello del 2 agosto 1980.
Una bomba messa uomini malvagi ha interrotto il tuo percorso sulla terra e ti ha immesso nel cammino eterno. Come tu avevi scritto nel tuo tema di maturità niente è cambiato: gli uomini che oggi ci rappresentano sono più propensi alle parole che ai fatti.
Ma noi, come te, vogliamo i fatti !

In tuo ricordo, spinto dalla volontà di molti italiani onesti che la mattina si alzano presto per andare a lavorare, padri e madri di famiglia, voglio ricordarti rivolgendo un appello ai vertici della Banca Intesa e un monito ai vertici delle nostre Istituzioni.

Cara Banca Intesa,
ti ringraziamo di aver concesso al fratello di Patrizia (Silvano Burri) un lavoro decoroso.
Ora, ti supplico, trasforma questo contratto da determinato in indeterminato. Concedi a Silvano Burri quel cammino terrestre che è stato negato a Patrizia.
Aiutaci a realizzare il sogno della mamma di Patrizia e Silvano.

Cari politici (con la p minuscola), leggete e rileggete gli atti parlamentari dei nostri genitori. Imparate ad
essere più vicini alle necessità della gente comune, ascoltate il popolo con il cuore e non con le tasche dei pantaloni, smettete di svolgere il ruolo istituzionale esclusivamente per il giorno della memoria, legiferate per
premiare i “servitori dello stato” a scapito di coloro che lottarono per abbatterlo, cessate ogni forma di sfruttamento del dolore altrui.
La Politica (con la P maiscula) significa SERVIRE LA PROPRIA PATRIA.
Voi, avete servito la Patria?

Cosa avete fatto di concreto per ricercare i colpevoli delle stragi (es. Bologna e Ustica, nonché di mio padre Lando Conti), come Vi siete attivati nei confronti delle famiglie dei caduti, siete mai andati a trovare una
famiglia di un appartenente alle Forze di Polizia, Carabinieri, ecc che hanno perso il proprio caro per atti di terrorismo o mafia, avete mai portato una parola di conforto a queste famiglie, Vi siete mai concretamente
attivati per alleviare le loro sofferenze?
Quante domande senza risposta….
E allora, in rispetto dei tanti caduti, Vi chiedo il SILENZIO e il RISPETTO che i nostri cari meritano.

Dal 8 dicembre inizio uno sciopero “della farina e dello zucchero” per protestare contro l’abbandono delle istituzioni nei confronti della Famiglia di Lia serra valli.
Cesserò così di magiare pane, pasta e dolci. Questo mio “piccolo sacrificio”
lo dedico interamente ed esclusivamente al: Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in questi anni, anche da me sollecitato più volte, NON ha mai effettuato una semplice azione in favore della Famiglia Serravalli\Burri;

Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che, anche’gli sollecitato, ha pensato a… “più giuste cause umane” che NON ad aiutare questa Famiglia

Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che ha considerato e considera questo ragazzo alla stregua di un “semplice disoccupato” non facendo niente per aiutare una Famiglia distrutta dalla violenza umana. Il
Presidente Vendola si dovrebbe ricordare che questa famiglia ha perso due splendide bambine, una mamma di 34 anni che portava in grembo un “piccolo” ed infine, non meno importante, anche il nonno, che per protesta si suicidò buttandosi da un palazzo di 6 piani per protesta contro lo Stato perché non forniva la verità a tanta sofferenza.

Ogni giorno che non potrò mangiare pane, pasta o quant’altro a base di farina, Vi penserò con il “sorriso” sulle labbra e l’unico e, ripeto, l’unico pensiero nei Vostri confronti sarà: “VERGOGNA !!!”

Una vittima del terrorismo in ricordo della Strage di Bologna.
Lorenzo Conti

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2 Commenti

  1. IL 2 Agosto 1980 ho perso mia madre , di soli 49 anni , che quel maledetto Sabato stava lavorando presso il Ristorante Self service della Stazione Centrale di Bologna , crollato completamente dalla potenza della bomba assassina . Dopo 30 anni di durissime battaglie processuali , non sappiamo ancora chi sono i mandanti di quella orribile strage di innocenti ! Lo Stato è responsabile di questa non verità negata al Popolo Italiano e alle vittime e loro famigliari . VERGOGNA !!! ALESSANDRO BALDAZZI – ASSOCIAZIONE FAMILIARI 2 AGOSTO 1980 .

    • Caro Alessandro,
      Hai scritto “Stato” con la S maiuscola. Forse era meglio per come si è comportato e come si sta ancora comportando scrivere “stato” con la s minuscola. La redazione di ItalyNews.it è vicina a tutti i familiari delle vittime del terrorismo e se avete notizie, note, lettere da darci siamo bene felici di pubblicarle.

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