L’Italia parteciperà nel caso di una violazione della No fly zone da parte della Libia utilizzando gli aerei. Lo ha detto il Ministro degli esteri, Frattini. L’Italia metterà a disposizione sette delle proprie basi militari per le eventuali azioni contro la Libia sulla base della risoluzione dell’Onu che ha istituito anche la no fly zone sui cieli del Paese nordafricano.
Le basi coinvolte saranno, Amendola, Aviano, Decimo Mannu, Sigonella, Trapani, Gioia del Colle e Pantelleria.
La Russa ha detto “americani e inglesi hanno già chiesto alcune di queste basi. L’Italia ha una forte capacità di neutralizzare i radar di ipotetici avversari. Possiamo intervenire in ogni modo con la sola tassativa esclusione di interventi via terra.”
Il Comitato Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato d’urgenza, si legge in una nota del Viminale e presieduto dal ministro dell’Interno, Maroni,ha deciso di innalzare il livello di attenzione. Nessuna misura specifica, almeno fino a quando non verranno decise a livello internazionale.