Libia, le voci italiane

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17:30 Domani discussione in Parlamento

Parte domani il dibattito parlamentare sulla missione in Libia. A dare l’inizio, sarà il Senato dove nel pomeriggio sarà presente anche il Ministro degli esteri Franco Frattini.

“Abbiamo visto posizioni comuni sia sulla necessità dell’intervento, sia per quanto riguarda il suo sviluppo ” dice il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. “Su questo punto dovrebbe esserci accordo sia con i gruppi di maggioranza che di opposizione”. Se il Pdl chiede unità, Pd e Terzo polo registrano la divisione con la Lega. “Una maggioranza che non ha coesione sulla politica estera, e’ una maggioranza che non esiste” dichiara Piero Fassino, candidato sindaco del Pd. Scetticismo anche da Idv, che con Massimo Donadi chiede chiarezza sull’intervento. Ricordiamo che la Lega ha espresso dissenso sull’azione militare.

“La fuga della Lega e l’assenza dei cosiddetti Responsabili dinanzi alle scelte che il governo è chiamato ad assumere per affrontare la crisi libica, dimostra che Berlusconi non ha una maggioranza in politica estera “ dice il vicecapogruppo di Fli alla Camera Carmelo Briguglio. Intanto Pierferdinando Casini, leader dell’Udc dichiara che il suo gruppo affronterà la questione con senso dello Stato.

Matteo Melani

11:46 Frattini: Nato ruolo fondamentale

La linea dell’Italia non cambia. Anche oggi, il Ministro degli esteri Franco Frattini torna a ripetere la necessità di un coordinamento unificato.

“Oggi si riunisce il Consiglio della Nato. Spero si vada nella direzione di una guida unica” dice Frattini. Ricorda poi che anche la Gran Bretagna è d’accordo questo, e che anche gli Usa “spero lo siano”. “Per ora-continua il ministro- abbiamo tre comandi diversi: uno a Capodichino, francese e britannico. E’ impensabile che la Nato non debba avere un ruolo di direzione”.

“La nostra è una missione umanitaria, non di guerra. L’obiettivo centrale-continua Frattini- è far cessare il fuoco.” Quanto al Trattato d’amicizia firmato con Gheddafi, attualmente visto come un gesto voltafaccia risponde: “Abbiamo tenuto un atteggiamento coerente. Siamo amici del popolo, non del regime”. “Quando ci siamo accorti che la Libia è andata oltre i limiti, l’Italia è stata obbligata a sospenderlo”.

“Il controllo della Nato è una questione di serietà, la cosa migliore”. Insomma dopo tre giorni di missione, è il momento di tornare alla regole. “Se così non dovesse succedere-conclude Frattini- l’Italia deciderà autonomamente”.

Matteo Melani

22/03 19:50 Frattini: Nato deve guidare la missione

Senza guida l’Italia potrebbe gestire in modo autonomo le proprie basi . Così il Ministro degli Esteri Franco Frattini parla da Bruxelles, dove è impegnato in un vertice Ue.

Per Frattini l’organizzazione deve assumere un ruolo di leader, per coordinare le operazioni militari. “Se la Nato non assicura rapidamente il coordinamento delle operazioni militari -dichiara- dovremo studiare un modo con il quale l’Italia assuma lei stessa la responsabilità del controllo delle basi”. Un discorso che trova la Francia pronta a rispondere. Il generale Philippe Ponthies spiega che i transalpini si attengono alla risoluzione Onu 1974, e che la coalizione funziona bene anche senza ordini coordinati. Intatno anche la Gran Bretagna, si dice favorevole ad una guida unica.

La Francia è stata la prima nazione ad attaccare la Libia, seguono Stati Uniti, Gran Bretagna. Oggi due Tornado italiani hanno pattugliato i cieli libici.

Matteo Melani

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