Libia, fra guerra e difficili mediazioni

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Quinto giorno di guerra in Libia. Fra i bombardamenti delle truppe francesi, americane, inglesi, e gli scontri fra sostenitori e contrari a Gheddafi, il paese è un campo di battaglia.

Questa notte si sono verificate esplosioni in più zone. Da Tripoli, fino a Misurata, terza città più grande, in maggioranza ai ribelli. Proprio qui nelle ultime settimane, dozzine di persone hanno perso la vita. Gheddafi però non si arrende e, al contrario di Mubaraq o Bel Alì non sembra volersi ritirare.

Intanto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitiano, apprezza la convergenza di ieri in Senato. “”Io penso – dichiara il Capo dello Stato- che nel Parlamento ieri si è espressa, pur nella diversità di posizioni, una convergenza fondamentale, molto significativa e importante”. Fra gli stati che hanno deciso di attaccare anche la Gran Bretagna, che oggi tramite il generale del suo esercito John Lorimer dice che potenzierà l’azione missilistica.

Matteo Melani

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