
ร passato un mese dall’incendio che ha parzialmente danneggiato la basilica di Notre-Dame, a Parigi. Durante questo arco di tempo, architetti e graphic designers di tutto il mondo non hanno smesso di scambiarsi idee e progetti per la ricostruzione del tetto e della guglia di uno dei simboli della Francia.
Da quando il governo francese ha annunciato il lancio di un concorso internazionale per realizzare la “flรจche”, collassata per via delle fiamme sotto gli occhi increduli del mondo, sui social media anche le personi comuni non hanno fatto mancare il loro apporto creativo alla causa. Le proposte originali non mancano, e vanno dalla struttura in vetro fino alla piscina, passando per l’ipotesi iconoclasta di un parcheggio. Vediamone alcune.
UMA proposes swimming pool at the roof of Notre-Dame as “a new meditative public space”: https://t.co/4xLqPisYcy #notredame #paris pic.twitter.com/FyvOsoaeqW
โ World Architecture (@WACommunity) 13 maggio 2019
Lo studio di architettura Ulf Mejergren Architects (UMA) di Stoccolma ha proposto di realizzare una piscina gigante che ricoprirebbe tutta la navata e il transetto Notre-Dame. Uno “spazio pubblico meditativo con una vista impareggiabile su Parigi”.
“Aggiungiamo un’esperienza spaziale complementare all’edificio, pari alla maestositร degli interni; uno spazio per pensare e riflettere su se stessi”, le parole dell’UMA per descrivere il progetto.รฌ
“La guglia รจ sparita, ma le dodici statue degli apostoli che sono riuscite a sfuggire al fuoco a causa del restauro tornano sul tetto, e faranno da guardiani ad una grande piscina pubblica”.
Un tetto verde per un pianeta piรน verde
L’agenzia Baseland ha proposto un’idea improntata all’ambientalismo: un tetto pieno di piante circondato da una piattaforma panoramica. “Perchรฉ ricostruirlo uguale? Non รจ meglio evolverci. Perchรฉ non fare un giardino sul tetto”, ha scritto un utente in risposta al progetto.
Una guglia di vetro eco-friendly
Un altro progetto dello studio parigino Vincent Callebaut Architectures unisce design ecologico e interesse pubblico utilizzando una guglia di vetro a ricoprire una fattoria urbana. Propone di utilizzare l’energia prodotta dal tetto, su cui sarebbero installati pannelli solari, per trasformare Notre Dame in un “edificio ad energia positiva”. “La cattedrale diventerebbe una struttura di eco-ingegneria esemplare, e la Chiesa pioniera nella resilienza ambientale”, ha dichiarato l’azienda in un comunicato stampa.
La guglia futuristica
L’architetto Alexandre Chassang ha condiviso una visione decisamente moderna della guglia della cattedrale, sostenendo che il nuovo volto di Notre Dame “deve rappresentare la nostra epoca”.
#NotreDameCathedralFire Nous nโallons pas reconstruire aujourdโhui par mimรฉtisme lโimage du passรฉ .
Ce serait comme exposer une copie de la Joconde au Louvre.
Profitons de ce moment pour ouvrir le dรฉbat sur lโaction ร mener.
Lโarchitecture doit reprรฉsenter notre รฉpoque. pic.twitter.com/R2XcdAGa3Gโ Alexandre CHASSANG (@AlexandreCHASS6) 16 aprile 2019
Il nuovo parcheggio di Parigi
Le idee per il rifacimento della cattedrale non sono arrivate solo dagli architetti: alcuni utenti hanno proposto concetti un po’ piรน provocatori. Questo arriva da una stazione radiofonica, per esempio… un grande parcheggio multipiano per risolvere il problema delle piazzole di sosta nel centro di Parigi. Che ne pensate?
This new design for Notre Dame could eliminate a lot of parking hassles, PLUS it would be the most spectacular parking garage in the world! pic.twitter.com/RKqpdPzUNj
โ 92.9 Peak FM (@peakfm929) 16 maggio 2019
Ricordate il miliardo di euro di donazioni? Ad oggi sono stati incassati solamente 71 milioni
Nelle ore successive all’incendio, sull’onda emozionale, molte importanti aziende hanno annunciato stratosferiche donazioni per la ricostruzione della chiesa, per un ammontare totale di un miliardo di euro. Al momento, tuttavia, questa quantitร astronomica รจ ben lungi dall’essere raggiunta, scrive Le Parisien.
Secondo i calcoli del quotidiano parigino, i quattro enti di raccolta scelti dallo Stato hanno racimolato finora appena 71 milioni di euro. Alcune imprese devono ancora firmare le convenzioni di donazione mentre altri enti pubblici non hanno ancora sbloccato i crediti promessi.