Tragedia Reyes, polizia: “Andava a 237 Km/h”. Cañizares: “Non è un eroe”

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Grande commozione domenica ai funerali di Josè Antonio Reyes, ex giocatore di Siviglia e Arsenal, a Utrera, in Andalusia. Presenti anche tanti calciatori ed esponenti del mondo del pallone, oltre a tifosi rojiblancos, che hanno intonato l’inno del club. In precedenza, la camera ardente era stata allestita allo stadio Sanchez Pizjuan di Siviglia.

Polizia: Reyes viaggiava a 237 km/h

Intanto emergono dettagli sull’incidente mortale che ha coinvolto il 35enne spagnolo sabato. La Mercedes Brabus S550 da 380 CV guidata da Reyes stava viaggiando a 237 km/h in autostrada, dove il limite è a 120 km/h. Sembra che il calciatore non utilizzasse da mesi la vettura e che non avrebbe fatto controllare la giusta pressione dei pneumatici. Lo scoppio di una gomma avrebbe quindi mandato fuori strada l’auto, che ha terminato la propria corsa in fiamme a 200 metri dall’impatto col muretto laterale. Nell’incidente è deceduto anche un cugino 23enne del calciatore, mentre un altro cugino è ricoverato in ospedale in condizioni critiche, con ustioni gravi sul 60% del corpo.

Cañizares shock: “Non facciamo diventare Reyes un eroe”

Mentre tutti piangono l’ex nazionale, ha suscitato molte polemiche il tweet dell’ex portiere del Valencia, Santiago Cañizares.

“Circolare a velocità eccessiva – ha scritto – è un’attitudine riprovevole. Nell’incidente ci sono state altre vittime e ora Reyes non merita di essere omaggiato come se fosse stato un eroe“. Cañizares, insultato dagli internauti, ha poi aggiustato il tiro, precisando: “Intendevo solo condannare l’insensibilità della vicenda e invitare a riflettere su quanti errori facciamo”.

 

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