Unione europea: un terzo dei prodotti ha la stessa etichetta, ma contenuti diversi

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Siamo all’interno di un supermercato di Budapest. L’Ungheria è uno di quegli Stati membri dell’UE, soprattutto nell’Europa dell’Est, che denunciano le multinazionali dell’alimentazione, in quanto venderebbero cibo di qualità inferiore al loro standard bei loro paesi.

Un rapporto dalla Commissione europea, pubblicato lunedi, rileva che il 9% dei prodotti alimentari europei ha la stessa etichetta, ma contenuti diversi e il 22% dei prodotti ha simile etichetta e differente composizione.

“Questo dimostra che la doppia qualità del cibo non è una favola, ma è una realtà”, spiega Pauline Constant, del BEUC, Organizzazione Europea dei Consumatori, “perché se si guardano le cifre, un terzo dei prodotti testati è fuorviante per il consumatore, quindi non ci dovrebbe essere solo un controllo una tantum, ma bisogna continuare… Ecco perché le autorità nazionali devono continuare a fare il loro dovere, così come le organizzazioni dei consumatori”.

Lo studio della Commissione Europea è stato fatto su circa 1.400 campioni di 128 diversi prodotti alimentari in 19 paesi dell’UE

Nel supermercato di Budapest, i consumatori sono scettici.

“Penso che possa venire fuori che qui in Ungheria i prodotti di qualità inferiore sono venduti con lo stesso marchio e magari pure con lo stesso prezzo, non mi stupirei”, spiega un consumatore.

“Ad esempio, in questo negozio di proprietà di un’azienda tedesca sul vasetto di Nutella è possibile vedere una scritta in tedesco, ma il gusto non è lo stesso, e il colore è più scuro di quello della Nutella venduta in altri negozi ungheresi”, si lamenta una mamma.

Nonostante le perplessità dei consumatori magiari, il rapporto dell’UE ha rilevato gli stessi problemi di etichette e contenuti sia nell’Europa Occidentale che Orientale, senza alcuna “discriminazione geografica”.

Non è, tuttavia, la prima volta che i paesi dell’Europa dell’est denunciano casi di “dual food quality”.

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