Il politicamente corretto di Twitter: bandiamo la pubblicità politica

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Twitter annuncia che a partire dal mese prossimo bloccherà la pubblicità politica in tutto il mondo. Una scelta che risponde alle crescenti critiche sulla disinformazione fatta dai politici sui social media.

L’amministratore delegato Jack Dorsey ha spiegato in una serie di tweet che in questo modo l’azienda intende prevenire futuri problemi. “Abbiamo deciso di bloccare ogni forma di pubblicità politica su twitter in tutto il mondo – ha scritto – perché crediamo che l’audience debba essere conquistata e non acquistata”.

“Da parte nostra – continua Dorsey – non sarebbe credibile dire: ‘Stiamo lavorando sodo per impedire alle persone di diffondere informazioni fuorvianti, ma se qualcuno ci paga, allora può dire ciò che vuole'”.

Affermazioni, queste, che sembrano tirare in ballo le recenti scelte del diretto concorrente di Facebook, il cui fondatore e amministratore delegato Mark Zuckerberg ha deciso che la compagnia non verificherà la veridicità delle affermazioni contenute delle pubblicità dei vari attori politici che acquisteranno spazi sulla piattaforma.

La scelta di Twitter arriva in effetti subito dopo le 500mila sterline di multacomminate a Facebook per violazione della legge sulla protezione dei dati, in merito allo scandalo Cambridge Analytica, la società di consulenza guidata dall’ex consigliere di Donald Trump, Steve Bannon – che era entrata in possesso dei dati di circa 87 milioni di utenti in tutto il mondo

Dopo l’annuncio il titolo di Twitter ha però perso terreno a Wall Streetarrivando a cedere oltre il 2% nelle contrattazioni after hours.

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