La escalation di violenza fra Gaza e Israele ancora alta mentre arrivano voci di tregua raggiunta

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Sale a 30 il numero dei palestinesi uccisi nell’escalation della violenza tra Israele e Gaza (cinque nelle ultime ore in aggiunta ai 26 registrati ieri), iniziata lo scorso martedì in seguito all’uccisione da parte israeliana del comandante della Jihad islamica palestinese a Gaza. Mentre durante l’ultima notte le offensive non sono cessate con la nuova serie di razzi lanciati dall’una e dall’altra parte.

Alcuni media israeliani riportano, da parte di fonti della Jihad islamica ed egiziane, un presunto accordo di cessate il fuoco che sarebbe stato raggiunto con l’intermediazione egiziana e che sarebbe partito intorno alle 5.30 del mattino di giovedì. Voci che però ancora non trovano una conferma ufficiale. Infatti, nuove esplosioni – insieme al suono persistente delle sirene – hanno comunque segnato la cifra della notte appena trascorsa.

Intanto, fonti palestinesi affermano che un nuovo attacco aereo israeliano ha ucciso cinque componenti di una famiglia nel centro della Striscia di Gaza in seguito a due espliosioni avvenute nella città di Deir al-Bala.

Nel clima di guerra in corso, senza soluzione di continuità, c’è il tentativo del rivale di Benjamin Netanyahu, Benny Gantz, leader di Kahol Lavan, vincitore dalle elezioni israeliane del 17 settembre scorso, di formare il nuovo governo. Nelle immagini lo vediamo che visita Sderot, una delle città del sud d’israele più colpita dai razzi che provengono dalla Striscia.

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