Londra – 9 maggio 1950. Con la dichiarazione Schuman, rilasciata dall’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman il 9 maggio 1950, proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio, i cui membri avrebbero messo in comune le produzioni di carbone e acciaio.
La CECA (paesi fondatori: Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) è stata la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che avrebbero condotto a quella che si chiama oggi “Unione europea”.
A quella istituzione di cui oggi e’ la sua festa.
Quella Festa dell’Europa che dovrebbe essere festeggiata in maneira piu’ importante. Questa Europa che e’ mamma e non matrigna. Scopriamola viaggiando tra le sue capitali, tra le sue genti, tra le sue culture, tra la sua storia.
Solo conoscendola l’apprezzeremo per quello che veramente e’: da 70 anni e’ luogo di pace, di sviluppo, di benessere.
E scopriamola con l’Inno alla Gioia di Beethoven che e’ il suo inno ufficiale dal 1972.
Beethoven uso’ L’Ode alla gioia o Inno alla gioia un’ode composta dal poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Schiller nell’estate del 1785.
Nonostante Beethoven non avesse usato le parole di Schiller la melodia rappresenta veramente l’Europa.
Ma ancor piu’ belle sono le parole scritte da Schiller che sono poi alla base della musica di Beethoven.
Ecco la prima strofa:
«Gioia, bella scintilla divina,
figlia dell’Eliseo,
noi entriamo ebbri e frementi,
o celeste, nel tuo tempio.
Il tuo incanto rende unito
ciò che la moda rigidamente separò,
i mendichi diventano fratelli dei principi
dove la tua ala soave freme.
Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero!
Fratelli, sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.»
Buona Festa dell’Europa a tutti.
W l’Europa.
Riccardo Cacelli