Ciak 1,2,3…una delle poche certezze è che la storia si ripete

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Cosa ci insegna la storia? Al pensiero di una risposta a questa domanda potremmo fare mille riferimenti e rimanere ingarbugliati in contesti più grandi di noi. Per me che sono uno spacciatore di informazioni quotidiane, una delle poche certezze è che la storia si ripete, sempre, ogni giorno, mentre noi con il passare dei secoli ricordiamo gli eroi, coloro che hanno avuto la personalità di imporsi e che per lo stesso motivo hanno dato la vita per cambiare il finale.

Ma se da un lato tale ragionamento ci aiuta a pensare in positivo per la vita di questa gente, la storia contiene anche un’altra faccia della medaglia: il finale tragico è sempre dietro l’angolo. Le sequenze della storia si susseguono a intervalli di ciak, come quando a Paperissima fanno rivedere gli errori nelle fiction. Ciak 1,2,3…

Il vero problema è che nonostante gli anni passino, ci sono sempre errori, sia nelle fiction che nella vita reale. Quelli che come me spacciano informazioni sapranno benissimo che la quotidianità è costituita da una cifra infinita di tragedie dove sullo sfondo ci sono quasi sempre le stesse motivazioni. La parola chiave è malessere.

Quando diciamo uomo diciamo guerra, razzismo, cattiveria, competizione, sopravvivenza e lotta, mentre i furbi credono di fregare il sistema sbagliato con caos e insurrezioni. Il riflesso sulla lente di ingrandimento è ormai chiaro e ben visibile: abbiamo uno Stato che non ci tutela, una criminalità organizzata che sfrutta il momento difficile per sottrarci le ultime forze, ultras che non potendo andare a gridare allo stadio distruggono le città, fascisti che insultano i giornalisti ma che allo stesso tempo rivendicano una corrente politica basata sulla repressione, sul controllo e sugli interessi.

E’ questo quello che abbiamo visto in tutti questi giorni con l’uccisione di George Floyd (e non solo), manifestazioni ultra legittime e di sacra causa, che però non sono piaciute ai governi, pronti a liberare i cani e scagliare le forze dell’ordine contro il primo che prova a prendere la situazione in mano. Mai come oggi viviamo nella società dell’eterno controllo e tutto quello che abbiamo visto in passato sta per ripetersi nuovamente e lo farà ancora fino a quando la nostra razza non emetterà l’ultimo respiro.

Perdonate il pessimismo, ma siamo davvero giunti ad un punto tale di confusione dove non si capisce più chi ha ragione e chi ha torto. L’ennesimo Ciak dal finale tragico di oggi ha visto un Donald Trump pronto a mandare 10mila soldati contro i manifestanti a Washington e intanto a Londra tirano le biciclette agli agenti a cavallo durante la medesima protesta. C’è chi in America e in tutto il mondo si inginocchia per George Floyd e chi di tutta risposta ferisce gli agenti al collo, contribuendo a prolungare un conflitto che non finirà mai.

In tutto questo c’è la gente comune, che si trova in mezzo e si appiglia a quello che vede in televisione alle parole degli oratori da palcoscenico che cercano di dare rassicurazioni, mentre le uniche manovre visibili a loro non sono quelle del Governo ma quelle mosse dalla criminalità organizzata che sta contribuendo ad affondare le loro imprese, che intanto non possono far altro che continuare a denunciare usura, estorsioni e acquisizioni illecite.

La storia ci insegna che non cambieremo mai e che allo stesso tempo possiamo essere molto meglio di così e forse è proprio questo il grande rimpianto, sapere di poter avere le potenzialità per essere invincibile, ma allo stesso tempo ricordarsi di essere solo un uomo, una pagina di un paragrafo nel libro del mondo.

La storia inoltre ci dice anche che il malessere porta alla consapevolezza e quest’ultima porta alla ribellione, che poi diventa repressione, si trasforma in un trattato di pace e poi si ripete, per sempre.

 

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