Salute, economia e istruzione: la Campania chiude le scuole e le proteste dilagano

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Una settimana fa Vincenzo De Luca aveva affermato di voler “chiudere tutto” e ora che i contagi sono nuovamente in aumento si sta passando dalle parole ai fatti. Il primo settore a pagarne le conseguenze in Campania è proprio quello della scuola, che secondo il provvedimento messo in atto dal Presidente della Regione nella tarda serata di ieri dovrà rimanere chiusa fino al 30 ottobre.

A meno di un mese dall’inizio della scuola gli studenti della Campania dovranno abbandonare nuovamente l’idea delle lezioni in presenza, con i docenti che si dovranno riadattare al metodo di insegnamento a distanza che ha caratterizzato i difficili mesi del lockdown.

Il provvedimento nasce dall’esito del bollettino giornaliero di ieri che ha fatto registrare in Campania ben 1127 contagi a fronte dei 317 guariti. Il saldo tra le due voci supera nettamente quota 800, ovvero la cifra che era stata stabilita da De Luca come il limite che non si sarebbe dovuto superare.

Le reazioni a questo provvedimento nel mondo della politica non sono tardate ad arrivare, con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che da Bruxelles ha detto la sua sulla questione: “Chiudere così in blocco le scuole non è la migliore soluzione”. Anche la reazione della ministra Lucia Azzolina non si è fatta attendere: “decisione gravissima, profondamente sbagliata e inopportuna. La peggiore che si potesse prendere, perché oggi la scuola è il posto più sicuro che c’è”.

Eppure sempre nel mondo della politica c’è stato anche chi ha preso le difese di De Luca e uno di questi è stato Nicola Zingaretti, che in queste ore tramite il suo profilo Twitter ha espresso “vicinanza e solidarietà per attacchi sopra le righe al presidente Vincenzo De Luca che sta combattendo per difendere la sua comunità”.

Il provvedimento di De Luca coinvolge in primis le scuole, mentre per quanto riguarda le università ci sarà una limitazione delle attività didattiche e di verifica in presenza per gli studenti che sono iscritti al primo anno. Le feste in luogo pubblico e anche quelle private saranno completamente vietate, comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose, motivo per cui tutti coloro che a partire da oggi si sposeranno in Campania rischiano di festeggiare solo ed esclusivamente in coppia.

I ristoranti non potranno vendere merce da asporto dopo le 21, mentre gli uffici pubblici vedranno l’ingresso dei dipendenti in orari diversi, in modo da evitare picchi di utilizzo dei trasporti pubblici e possibili assembramenti al loro interno. Proprio in virtù della nuova ordinanza imposta dal presidente della regione Campania, stamane in quel di Napoli si è svolta una protesta da parte delle mamme, che dopo essersi date appuntamento presso la sede della Regione Campania hanno esposto un manifesto di protesta con scritto: “Oggi è il giorno più buio per la scuola”.

Ad accompagnare la protesta delle madri infuriate sono stati anche gli autisti, che con  una quarantina di bus stanno percorrendo le strade intorno alla sede della Regione, accompagnati dagli applausi della mamme in protesta ad ogni loro passaggio. Un modo di evidenziare come la decisone di De Luca legata alla chiusura delle scuole possa rappresentare anche un danno economico per i servizi di trasporto.

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