Usa, Obama dichiara guerra alle compagnie di assicurazioni

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Washington  – “Stanno riempiendo i canali con pubblicità bugiarde e disoneste”. Il presidente Barack Obama ha commentato così le recenti attività delle aziende di assicurazioni per silurare la riforma sanitaria.
Dopo l’assegnazione del Premio nobel per la pace, Obama si mette sul sentiero di “guerra” contro le lobby delle compagnie di assicurazione. Fino ad ora sembrava che anche le aziende di assicurazione appoggiassero la riforma ma il presidente si è accorto finalmente che il lupo perde il pelo ma il vizio è sempre lo stesso.

Esattamente come hanno massacrato Hillary Clinton nei suoi sforzi di riformare la sanità nel 1992, le aziende di assicurazione hanno cominciato a ripetersi. Un gruppo che rappresenta le aziende di assicurazioni private ha pubblicato un rapporto per cercare di bloccare il voto al Senato sulla riforma. La America’s Health Insurance Plans ha dichiarato nel suo recente comunicato che il piano approvato della Commissione di finanze al Senato aumenterebbe i costi di sanità a 26.000 dollari per famiglia nel 2019 (9.700 per individui).

È interessante sapere che le aziende di assicurazioni si preoccupino dei costi. Considerando gli aumenti astronomici negli anni recenti e i 500 miliardi di profitti annui delle aziende di assicurazioni, bisogna sospettare che gatta ci cova. È chiaro che le aziende private vogliono fare di tutto per proteggere il loro mercato e i loro guadagni.  La sanità degli americani importa per le aziende delle assicurazioni solo in quanto essa produce profitti che loro usano per dare salari scandalosi ai loro esecutivi. Lo fanno negando servizi e cure ai pazienti e negando l’assicurazione a coloro che hanno qualche malattia preesistente. In effetti, le compagnie vogliono solo offrire assicurazione medica a coloro che sono sani e hanno buone possibilità di richiedere poche o nessuna cura.

Nei suoi attacchi alle aziende di assicurazione Obama ha giustamente affermato che gli aumenti ed i conti esorbitanti per la sanità hanno un impatto negativo anche nell’economia americana. Quando le ditte americane devono pagare il doppio di altri paesi per la sanità dei loro impiegati, i prodotti costeranno molto di più. Le ditte americane si trovano dunque in una situazione svantaggiosa nella concorrenza dei mercati mondiali. Inoltre, come si sa, il sistema delle assicurazioni private ha creato una vergognosa situazione nella quale quarantasette milioni di americani non hanno assicurazione medica. Ciò sarebbe intollerabile in altri Paesi.

Vi sono cinque bozze di riforme per la sanità fra piani del Senato e Camera dei rappresentanti. Ciò che spaventa di più le aziende di assicurazioni private è la possibilità incerta finora dell’inclusione di una “opzione” pubblica che farebbe concorrenza alle aziende di assicurazione privata. In linee generali i legislatori repubblicani sono nelle tasche delle corporazioni e voterebbero contro eccetto qualcuno con un buon senso come Olympia Snowe, senatrice del Maine.

Ma neanche i democratici sono completamente d’accordo sulla questione dell’opzione pubblica che forma parte del programma alla Camera ed in quello della Commissione della Salute al Senato.

I due leader democratici, Nancy Pelosi alla Camera, e Harry Reid al Senato, hanno fatto dichiarazioni diverse al riguardo. La Pelosi ha insistito sull’importanza dell’opzione pubblica. Reid invece ha affermato che ci sono diverse risposte al merito.

Una risposta sarebbe l’inclusione dell’opzione pubblica combinata con un’altra opzione agli Stati di non parteciparvi. Si crede che questa strada aumenterebbe notevolmente il numero di parlamentari e senatori che voterebbero per la riforma. Si crede anche che la maggioranza degli Stati sceglierebbero di parteciparvi considerando gli ovvi benefici. Ecco, infatti, cos’è successo con il programma dello stimolo all’economia. Anche i governatori repubblicani che si erano dichiarati contrari alla legge ed avevano promesso di rifiutare i fondi federali, alla fine li hanno accettati perché si sono tradotti in posti di lavoro per i loro cittadini.

“Si ripete la stessa storia. Ogni volta che ci avviciniamo alla riforma sanitaria, le compagnie di assicurazioni producono rapporti fasulli”. Ecco cosa ha ribadito Obama. “Beh, non questa volta” ha continuato il presidente. Si spera che tenga duro ora che si è arrivati alla retta finale.

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