
Secondo il Registro di nefrologia dialisi e trapianto 2020, sono oltre 4000 i pazienti emodializzati distribuiti nei 116 centri siciliani, con una prevalenza di uomini rispetto alle donne, nella fascia di etร compresa tra i 60 e gli 80 anni. Di questi, 438 sono in lista dโattesa per il trapianto di rene. Dagli studi effettuati รจ emerso che la qualitร di vita dei pazienti sottoposti a trattamento emodialitico dipende in larga misura da un buon funzionamento dellโaccesso vascolare, che incide sullo stato psico-fisico, sullโassetto nutrizionale, sullโinsorgenza di patologie infettive, sul contesto sociale, sulla riduzione di complicanze quali stenosi e trombosi e, ovviamente, sullโincidenza della mortalitร .
A Ragusa Ibla (presso la chiesa San Vincenzo Ferreri) – da mercoledรฌ 23 a oggi, 25 novembre – si รจ tenuto il Convegno Nazionale del Gruppo di Progetto Accessi Vascolari della SIN (Societร Italiana Nefrologia) e della VAS Chapter (Vascular Access Society), giunto alla sua nona edizione e organizzato da Cityn. Un focus sulle innovazioni e sulle nuove prospettive legate allโaccesso vascolare, tecnica fondamentale nelle terapie di emodialisi, attraverso il confronto tra i maggiori esperti del settore a livello mondiale. La Faculty scientifica costituita da oltre 90 medici – di provenienza internazionale – รจ stata coordinata a livello locale dal direttore U.O.C. Nefrologia e Dialisi dellโOspedale Maggiore โNino Baglieriโ di Modica Walter Morale e dal direttore U.O.C. Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica dellโAzienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania Domenico Patanรจ. Hanno partecipato allโevento, il presidente nazionale della Societร Italiana di Nefrologia Stefano Bianchi, il presidente del VAS Italian Daniele Savio, il presidente della societร scientifica spagnola del GEMAV – Spanish Multidisciplinay Vascular Access Group e coordinatore del gruppo degli accessi vascolari catalana della Societร Spagnola di Nefrologia Ramon Roca-Tey.Al centro delle varie sessioni sono stati presentati e analizzati i risultati degli studi clinici e dei cambiamenti introdotti dalla tecnologia e dai device innovativi, puntando ancora una volta i riflettori sullโimportanza della ricerca, che consente di migliorare le condizioni di vita e di terapia per i pazienti, di aumentare il fattore โsicurezzaโ e di potenziare lโefficacia del lavoro di tutti gli operatori coinvolti.
Altra importante macroarea che ha trovato spazio allโinterno del convegno รจ stata la multidisciplinarietร , sempre piรน determinante nella gestione delle problematiche e dei casi piรน complessi. Proprio lโEquipe multidisciplinare gestita da Domenico Patanรจ e da Walter Morale ha introdotto – a settembre 2019 – per la prima volta in Italia, il sistema di realizzazione EndoFAV con dispositivo a radiofrequenza, procedura percutanea che permette la realizzazione di una fistola artero-venosa necessaria per effettuare emodialisi senza approccio chirurgico vascolare. A giugno 2022, grazie agli sforzi profusi dallโAsp di Ragusa – che ha investito nello sviluppo di queste nuove metodologie – sono stati i primi nel centro Sud ad avere utilizzato un innovativo sistema per la realizzazione di endoFAV per emodialisi mediante la termoablazione senza radiazioni o mezzo di contrasto, ma solo con lโutilizzo ecografico. In atto sono primi in Italia per numero di pazienti trattati con questa metodica. ยซPer la prima volta un evento di tale importanza scientifica, con carattere di multidisciplinaritร per la presenza contestuale di specialisti nefrologi, chirurghi vascolari e radiologi interventisti, si รจ svolto in Sicilia, a conferma del ruolo rivestito dalle equipe che operano nel nostro territorio – spiega Walter Morale – Tutto ciรฒ nasce dallโapprezzamento delle Societร Scientifiche del nostro lavoro, il cui punto di forza รจ dato proprio dai rapporti collaborativi e trasversali con altre specialistiche. La Nefrologia Iblea presenta un indice migratorio attivo di attrattivitร di oltre il 45%, con pazienti provenienti da tutto il territorio siciliano. Questo dimostra un grande lavoro di squadra allโinterno della UOC, e una sinergia nata grazie al proficuo rapporto di tessitura e di coinvolgimento instauratosi con altre specialistiche del territorio, tra cui la Radiologia interventistica del dott. Andrea Boncoraglio, la Chirurgia Vascolare del dott. Andrea Li Destri e lโEmodinamica del dott. Nino Nicosia. Fondamentale supporto รจ giunto dalla collaborazione interaziendale instauratasi con Domenico Patanรจ, Direttore della Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica dellโAzienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania: collaborazione che ci ha consentito di appartenere al gruppo delle Nefrologie piรน innovative e di riferimento nel panorama italiano, per la gestione delle complicanze degli accessi vascolari per emodialisiยป.
La dialisi รจ un trattamento necessario per migliaia di persone affette da insufficienza renale cronica in cui รจ irreversibilmente compromessa la funzione renale: ยซQuesti pazienti per sottoporsi al trattamento emodialitico, che rappresenta la terapia salvavita, necessitano di un accesso vascolare efficiente che viene allestito preparando i vasi mediante un intervento di chirurgia vascolare che interessa gli arti superiori – dichiara Domenico Patanรจ – questo accesso vascolare viene comunemente denominato โfistolaโ (o FAV), ed รจ universalmente riconosciuto come lโaccesso ideale indicato dalle linee guida come il โgold standardโ degli accessi vascolari in dialisi. Numerosi studi dimostrano come la sopravvivenza del paziente in dialisi รจ condizionata dalla qualitร dellโaccesso vascolare. Una buona FAV garantisce loro una terapia dialitica efficace secondo gli opportuni standard di qualitร depurativa del rene artificiale. Durante lโutilizzo delle FAV in emodialisi si formano frequenti complicanze stenotiche (restringimento dei vasi) che possono determinare il malfunzionamento dellโaccesso vascolare. Se le stenosi vengono riconosciute e si interviene in tempo, possono essere facilmente trattate e quindi viene ripristinato il funzionamento della FAV; altrimenti, il vaso rischia di essere compromesso in maniera irreversibile e il paziente potrebbe ritrovarsi in una situazione allarmante per la perdita di tutti i vasi disponibili, e di conseguenza, per lโesaurimento di ogni riserva vascolare idonea per poter sottoporsi ai trattamenti emodialitici. In questi giorni โ conclude Patanรจ – abbiamo dimostrato che รจ possibile lโaccesso vascolare senza lโutilizzo del bisturi โ attraverso le nuove tecniche sperimentate e oggi ormai collaudate – ma abbiamo soprattutto fatto emergere lโimportanza di fare rete e condividere know-how a beneficio di tutti i nostri pazientiยป.