La Juventus ieri sera è stata protagonista di una grandissima prestazione, riuscendo a realizzare 3 gol al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid che da ben due anni di fila alza la coppa dalle grandi orecchie. Oggi si sarebbe potuto parlare di una grande impresa, ma tutta l’attenzione si è focalizzata solamente sui minuti finali che hanno portato al dubbio rigore realizzato da Ronaldo.
La cultura dello sfottò risulta essere di pessimo gusto poiché chi è davvero amante dello sport non potrebbe mai godere per una disfatta del genere, specialmente se si tratta di una squadra italiana. Il nostro calcio è destinato a non fare passi in avanti proprio per questo motivo, poiché c’è gente che pur di essere in grado di affrontare le classiche discussioni da bar, preferisce veder trionfare una squadra spagnola.
L’ignoranza di tutto ciò che si trova dietro le quinte del mondo del calcio è disarmante, poiché tutta l’Italia dovrebbe sentirsi infangata dopo il grave errore arbitrale di ieri, ma invece non sappiamo fare altro che sfottere e dimostrare di essere disuniti come al solito. Vengono evocati episodi come quello di Muntari che fondamentalmente non hanno valore in questo momento, poiché la storia del calcio ha sempre dimostrato che ci sono errori arbitrali che possono andare contro oppure a favore di una squadra.
Gli italiani frustrati godono dell’eliminazione della Juventus, ma nessuno pensa che con l’eventuale passaggio del turno dei bianconeri ci sarebbero state ben 2 italiane in semifinale di Champions, cosa che ormai non si vede da anni. La vita di certe persone è talmente vuota da godere delle disgrazie di una squadra appartenente al nostro paese e sopratutto è contenta di vedere lo stesso portiere che nel 2006 ha realizzato un qualcosa di straordinario, uscire palesemente arrabbiato fuori dal campo.
Un accanimento ingiustificato nei confronti di una squadra che ieri sera è andata in casa del Real Madrid e ha realizzato un qualcosa di straordinario. La stessa cosa è avvenuta al contrario quando il Milan perse la finale ad Istambul contro il Liverpool, dopo che i rossoneri conducevano il match per 3-0.
Gente per strada con la maglietta del Liverpool, con tanto di cori che rievocavano la rimonta realizzata dai Reds, inconsapevoli che la vera sconfitta in questi casi appartiene a tutti noi, poiché una squadra quando scende in campo non lotta solamente per i propri colori, ma per i colori della propria nazione.
La storia ha dimostrato che ogni volta che una squadra italiana aveva la possibilità di andare fino in fondo alla Champions League, i connazionali tifosi di altre squadre hanno assunto un comportamento squallido, ma in realtà che guadagno c’è nel dire “Io ho 7 Champions e tu ne hai 2”, quando insieme ne possiamo collezionare 9.
Ciò che non funziona in Italia è rappresentato dalla coesione, dalla coerenza e sopratutto dalla sportività, che dovrebbe servire a riconoscere chi è stato davvero più bravo di noi. Condivido tranquillamente lo sfottò sportivo quando due squadre italiane giocano contro, ma sono assolutamente in disaccordo con l’antisportività nei confronti di una squadra italiana che in quel momento sta rappresentando il nostro paese all’estero.
Dopo la partita di ieri si sono sentite solamente polemiche e sfottò nei confronti di una squadra che ha dato l’anima in campo e che merita rispetto, ma la gente tende sempre a dividersi e tutto diventa un coprirsi le spalle dagli attacchi del tifoso che in un modo o nell’altro deve far valere la superiorità della propria squadra, come se la gente ricevesse un effettiva somma di denaro per fare tutto ciò.
Ieri sera una squadra è uscita ingiustamente dalla Champions, ma la vera sconfitta è stata vedere la reazione antisportiva da parte di gente che si definisce italiana, ma che in realtà non meriterebbe nemmeno un nome ed un cognome.
Milanisti, juventini, interisti, napoletani ecc. dovremmo sentirci tutti macchiati dentro dopo l’ingiustissima eliminazione dei bianconeri, specialmente guardando anche il modo in cui è arrivata. Preferiamo godere invece di avere anche solo la curiosità di vedere come si sarebbe potuta risolvere una situazione che fino a prima dello scandalo era in totale equilibrio. Abbiamo ancora la possibilità di riscattarci e tifare tutti per la Roma, iniziando a snobbare e ignorare chi di calcio, lealtà e sport non ha capito proprio niente.