Fiorentina, dal leader Ribery al mistero Pedro: il bilancio dei nuovi arrivi

0
508

Ha cambiato molto in estate, la Fiorentina. E non parliamo solamente di calciomercato, bensì di strutture: dato che c’è un nuovo proprietario e presidente, Commisso, il quale ha affidato ad un rientrante Daniele Pradè la gestione del calciomercato. Tanti i volti nuovi portati in rosa dal ds: andiamo dunque ad analizzare il rendimento di ciascuno di loro.

Franck, il leader – Il colpo per eccellenza è quello di Franck Ribery. Arrivato da svincolato, dopo l’importantissima parentesi di vita al Bayern, il francese secondo alcuni era venuto in Italia a svernare, ma ha dimostrato subito di avere intenzioni totalmente opposte non appena ha potuto calpestare il terreno di gioco. Diventato subito un intoccabile, la sua assenza di tre turni causa squalifica ha inciso non poco sul rendimento della squadra.

Finti acquisti – Prima di addentrarsi totalmente nei volti nuovi puri, impossibile non citare due giocatori che la Fiorentina ha fermato dalla girandola di prestiti, per tenerli e lanciarli da titolari assoluti: Bartlomiej Dragowski, in porta, ma soprattutto Gaetano Castrovilli. Le tanto sensazionali quanto inattese prestazioni dell’ex Cremonese gli sono valse persino i primi minuti in Nazionale maggiore.

Costoso e… misterioso – In teoria, però, il colpo da copertina – almeno a livello economico – sarebbe Pedro. Centravanti brasiliano classe ’97 pagato oltre 11 milioni di euro dal Fluminense, fin qui ha collezionato però una misera spicciolata di minuti in Serie A, in una presenza sola, e sul suo conto cominciano ad ammassarsi le voci più disparate. In attesa di poterlo finalmente vedere in azione.

Gli altri due da doppia cifra – Oltre a Pedro, altri due giocatori hanno richiesto un esborso di milioni a doppia cifra da parte della dirigenza viola nella scorsa estate: Erick Pulgar e Pol Lirola, anche se per quest’ultimo la spesa è dilazionata in quanto si tratta di un prestito con obbligo di riscatto. Rendimenti piuttosto differenti per i due: se il centrocampista cileno ex Bologna si è inserito abbastanza rapidamente con efficacia negli schemi della squadra, lo stesso non si può dire per il terzino spagnolo ex Sassuolo. Quest’ultimo ancora deve adattarsi.

Gli innesti d’esperienza – Oltre a Ribery, un altro grande svincolato acquistato dalla Fiorentina in estate è Martin Caceres: l’uruguayano sta stupendo tutti in positivo, con un avvio di stagione che l’ha visto entrare di prepotenza tra i titolarissimi. Così come un inamovibile, anche se sul suo conto c’è qualche critica negativa in più, è Milan Badelj, altro profilo di rientro a Firenze dopo i vari Montella e Pradè. Il croato però non sta brillando, per il momento. Così come Kevin-Prince Boateng, partito bene con un gran gol al Napoli ma pian piano sempre meno incisivo nelle sorti viola.

Prestiti di fascia – Chiudendo la rassegna di giocatori presi in esame (dalla quale mancano Rasmussen, formalmente già della Fiorentina a gennaio e fin qui peraltro inutilizzato, oltre a Terzic e Duncan, profili giovanissimi) ci si imbatte in due giocatori di fascia, anche se dalle caratteristiche molto diverse tra loro. Rachid Ghezzal, è un attaccante esterno dal mancino raffinato, anche se fin qui ha trovato poco spazio e per lo più lontano da quello che sarebbe il ruolo maggiormente nelle sue corde. Ultimo, ma non ultimo, un esterno più difensivo come Dalbert: non fidandosi totalmente di lui come terzino, Montella gli ha disegnato una posizione di quinto centrocampista a sinistra che ne esalta le doti migliori. I periodi neri di quando giocava nell’Inter sembrano decisamente lontani.

Articolo precedenteBarcellona, Abidal: “Neymar sarà sempre un’opzione”
Prossimo articoloRoma, in uscita Perotti e Juan Jesus per risparmiare sugli ingaggi

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here