Dai palleggi con le arance al Pallone d’Oro: la storia di Messi si ripete per la sesta volta

0
966

Quello che forse a fine carriera sarà ricordato come il più grande calciatore di tutti i tempi (col permesso di Maradona e Pelè) è nato da un video di palleggi con un’arancia. Il primo dicembre del 2009 Lionel Messi vinceva il suo primo Pallone d’Oro, il premio destinato a celebrare il miglior calciatore del mondo. Dieci anni più tardi, è ancora una volta la “Pulce” del Barcellona a vincerlo.  In mezzo, un decennio caratterizzato da un duopolio, quello del campione argentino e del portoghese Cristiano Ronaldo, interrotto l’anno scorso dal trionfo del croato Luka Modric. Messi ha battuto la concorrenza di Virgil Van Dijk, Cristiano Ronaldo e Sadio Manè.

«Il primo è stato forse il più speciale», ha raccontato di recente Messi, ricordando il Pallone d’Oro del 2009. «E’ un riconoscimento speciale che nasce dal collettivo, se il Barca non avesse vinto tutto quello che ha vinto non avrei ricevuto premi individuali», ha aggiunto.

Quel 2009, in effetti, fu davvero un anno speciale: al primo anno con Pep Guardiola in panchina, i catalani rimasti orfani di Ronaldinho vinsero il triplete, conquistando la Champions League a Roma nella finale disputata contro il Manchester United di Cristiano Ronaldo, vincitore del Pallone d’Oro in carica.

Nel 2008, infatti, era stato proprio il portoghese a ricevere il riconoscimento: nel corso della premiazione, ad annunciare il suo nome come vincitore era stato Zinedine Zidane, che pochi anni più tardi sarebbe diventato allenatore di un Real Madrid capace di vincere tre Champions consecutive, trascinato proprio da CR7. Il dualismo tra i due campioni, dalla stagione 2009/2010, si sarebbe spostato anche in campo, dal momento che sia Messi che Ronaldo avrebbero giocato in Spagna: uno a difendere i colori e l’orgoglio ‘blaugranà di Barcellona, l’altro l’onore e la tradizione della ‘camiseta blancà del Re.

Fino ad oggi erano cinque pari, ora l’argentino è tornato davanti. Il fuoriclasse del Barcelona ha fatto suo il trofeo nel 2009, 2010, 2011, 2012, 2015 e 2019. A questo si aggiungono quattro Champions League, vari campionati e la Scarpa d’Oro, ultima vinta quest’anno. Unica pecca: un successo con la Nazionale Maggiore, con quella finale mondiale nel 2014 mai dimenticata.

Le famose cure ormonali di cui Messi aveva bisogno, non sono state pagate dal Barcellona bensì dal servizio sanitario argentino.  E’ stato selezionato dal Barcellonagrazie ad un video nel quale la pulce è riuscita a fare 113 palleggi con una arancia. Il video, confezionato dall’allora agente Soldini, fu inviato al Barca dove tutti rimasero stupiti delle abilità del ragazzo. L’allenatore della Masia volle a tutti i costi il giovane Messi che firmò il suo primo contratto su un tovagliolo.

Anche se vive nella città catalana da tempo, in realtà Messi non parla mai con la lingua del posto, preferendo sempre lo spagnolo con cadenza argentina. Eccetto (dicono) quando beve, per festeggiare i numerosi trofei.
Si dice che non ami molto il suo Paese d’origine, visto anche lo strano rapporto che ha con la nazionale, dove le malelingue insistono sul fatto che non incida quanto al Barça. Ma Messi ama sia l’Argentina sia la sua famiglia. Ha sempre rifiutato di giocare per la Spagna e tutti i suoi goal son dedicati alla nonna, scomparsa quando il giocatore aveva 10 anni.

All’inizio della sua carriera nelle giovanili della nazionale non era affatto conosciuto, essendo l’unico a giocare fuori dal suo Paese. Tanto è vero che le prime convocazioni erano sbagliate, riportando il nome di Leonel Mecci.
Pur essendo il testimonial di Pepsi è un vero amante della Coca-Cola; onde evitare che questo potesse creargli problemi al proprio fisico furono ritirati dalla Masia tutti i distributori di bibite gassate.
Strano a dirsi per un campione del genere, ma Messi non ha agenti. Infatti sono il padre ed il fratello maggiore che gestiscono direttamente gli interessi e l’immagine del giocatore appoggiandosi ad una agenzia di marketing sportivo. I due agenti, Montero e Soldini, che lo hanno aiutato a firmare con il club catalano hanno fatto causa al giocatore perché, dopo essere stati scaricati, non hanno ricevuto nessun compenso per le loro prestazioni.

Riesce a dormire anche ben dodici ore di fila. Questa abitudine gli è rimasta da quando era costretto a riposare per le pesanti cure ormonali. Ultima curiosità: Messi è stato scartato dal Calcio Como all’età di 15 anni, perché ritenuto troppo esile. Quando si dice lungimiranza.

Articolo precedenteAttacco a Londra: i familiari delle vittime criticano i politici
Prossimo articoloItalia, Mancini: “Sono contento, ma si può sempre migliorare”

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here