Boicottaggio NBA, i giocatori non scendono in campo per protestare contro la sparatoria della polizia ai danni di Jacob Blake

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Una giornata inconsueta e strana per l’NBA, con i Milwaukee Bucks che hanno boicottato la partita 5 della loro serie di playoff contro gli Orlando Magic per protestare contro la sparatoria della polizia a Jacob Blake, portando la federazione a riprogrammare tutte le altre partite di playoff del mercoledì sera. La squadra di baseball di Milwaukee, i Brewers, ha anche confermato che non giocheranno la partita in programma mercoledì sera.

Blake è stato colpito alla schiena dalla polizia, a quanto pare davanti ai suoi figli, la scorsa domenica, e la sua famiglia dice che ora è paralizzato dalla vita in giù. La sparatoria è avvenuta a Kenosha, nel Wisconsin, a 40 miglia da Milwaukee. I Bucks sarebbero dovuti arrivare in campo mercoledì pomeriggio alle 16:00, ma non sono mai usciti dagli spogliatoi.

Mercoledì pomeriggio hanno rilasciato una dichiarazione chiedendo azione e giustizia per Jacob Blake. Kenny Smith, ex cestista statunitense, ha detto la sua sulla vicenda della scorsa domenica: “Quando andiamo in campo e rappresentiamo Milwaukee e Wisconsin, ci si aspetta che giochiamo ad alto livello, diamo il massimo impegno e ci riteniamo responsabili a vicenda. In questo momento, chiediamo lo stesso ai nostri legislatori e alle forze dell’ordine”. I Bucks hanno chiesto alla legislatura dello stato del Wisconsin di riunirsi nuovamente dopo mesi di inattività per “adottare misure significative” sulla brutalità della polizia e sulla riforma della giustizia penale.

Sempre nella giornata di ieri altre due partite di playoff NBA sono state rinviate, seguite dalla partita di baseball dei Seattle Mariners e dei San Diego Padres. Con il progredire della stagione c’è stata una crescente rabbia per l’ingiustizia razziale tra i giocatori NBA, l’80% dei quali sono di colore. 

I membri dei Bucks hanno già parlato di problemi di razzismo e brutalità della polizia nell’area di Milwaukee. Peter Feigin, il presidente della società, ha offeso alcuni fan nel 2016, quando ha dichiarato che Milwaukee era “il posto più segregato e razzista” che avesse mai conosciuto. Il boicottaggio NBA di mercoledì ricorda un periodo altrettanto travagliato nella storia degli Stati Uniti, che ci riporta al brutale pestaggio di Rodney King, un uomo di colore, da parte di agenti di polizia bianchi nel 1991

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