Salvini sarà mandato a processo sul caso Gregoretti

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Alla fine Pd e M5s ci sono riusciti: Matteo Salvini sarà mandato a processo sul caso Gregoretti, ma dopo le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria il prossimo 26 gennaio. Giornata convulsa nella Giunta per il regolamento prima i nuovi equilibri con i membri portati a 12 membri grazie  ai 2 nuovi arrivi Loredana De Petris e Julia Unterberger (la maggioranza pareggia il conto con la minoranza, 6 a 6), poi l’approvazione all’unanimità, con i voti della stessa maggioranza, del quesito presentato da Lega, FdI e Forza Italia sulla “perentorietà” del termine dei 30 giorni previsti dal regolamento entro i quali la Giunta per le autorizzazioni deve esprimersi sul caso Salvini-Gregoretti. Tutto bene, dunque? No, perché le pieghe del regolamento parlamentare portano un nuovo colpo di mano: i termini sono perentori e quindi si dovrebbe votare entro il 20 gennaio, ma c’è un problema. I 30 giorni sarebbero scaduti proprio oggi e la relazione redatta dal presidente della Giunta per l’immunità Maurizio Gasparri sarebbe “scaduta”.

Di fatto: se si andasse a votare il 20 non ci sarebbe nulla da votare. Cavilli del regolamento che, magicamente, vanno in soccorso di Pd e M5s terrorizzati dal mandare a processo Salvini prima delle elezioni, fornendo al capo della Lega una formidabile arma elettorale da “martire” vittima di un “processo politico”. Unica opzione rimasta alla minoranza oggi? “Votare oggi in giunta per l’immunità”, è la provocazione del senatore dem Andrea Marcucci, membro della Giunta per il regolamento in collegamento di Myrta Merlino a L’aria che tira, subito dopo la seduta. Si prevede altra guerra di carte, visto che per la convocazione della Giunta servono 24 ore. Da regolamento, ovviamente.

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