Covid-19, a Pechino il timore di una seconda ondata: intanto in Europa si pensa alla Fase 3

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Dal 1 Luglio in Europa inizierà la tanto attesa Fase 3, con la riapertura dei confini internazionali. Tuttavia nonostante a livello europeo la situazione stia iniziando a stabilizzarsi, i nuovi epicentri mondiali, ovvero Stati Uniti e Brasile, risultano essere ancora nel pieno della pandemia.

I numeri ci parlano di oltre 10 milioni di casi nel mondo, con gli Stati Uniti che comandano questa classifica con oltre 2 milioni e mezzo di contagi, seguiti subito dal Brasile che in questo momento ha superato quota 1 milione e 300mila. Proprio in virtù di questi dati i due paesi precedentemente citati saranno esclusi dal provvedimento europeo che vede la riapertura dei confini a partire dal mese di luglio.

  • Chi non può entrare in Europa: oltre a Stati Uniti e Brasile (i più colpiti), i paesi che non potranno ancora avere accesso al confine europeo saranno Russia, Turchia, Arabia Saudita, India, Sudafrica e Israele. 

 

  • Chi può entrare in Europa: i paesi inclusi in questo momento dalla Fase 3 (nel caso in cui nei prossimi giorni non ci dovessero essere delle rettifiche) sono Serbia, Montenegro, Georgia, Algeria, Marocco, Tunisia, Ruanda, Thailandia, Giappone, Corea del Sud, Canada, Uruguay, Australia, Nuova Zelanda

Rimane invece in bilico la questione legata alla Cina, che potrà avere l’accesso ai confini europei solo in caso di reciprocità, ovvero solamente se il paese dove si è verificato il primo focolaio da coronavirus a Wuhan permetterà l’ingresso agli europei.

Intanto proprio in Cina il timore di un secondo focolaio risulta essere dietro l’angolo, dato che in poco più di due settimane si sono verificati oltre 300 casi nella capitale Pechino. Dopo la battaglia di Wuhan tutto è ricominciato dal mercato all’ingrosso Xinfadi, con l’area alle porte della capitale che in queste ore è stata definitivamente isolata per evitare l’ufficiale arrivo di una seconda ondata, che potrebbe compromettere nuovamente la situazione.

Nonostante a livello politico iniziano ad esserci i primi provvedimenti legati ad un ulteriore passo verso la normalità, la pandemia da coronavirus nel mondo non ha visto ancora un definitivo stop, anzi ci sono degli aumenti che ancora destano molta preoccupazione e incertezza. Non a caso proprio nella giornata di ieri si è giunti ad una cifra importante per quanto riguarda il numero totale di deceduti, che ha superato ormai quota 500mila, con un quarto di tali decessi che si è verificato negli Stati Uniti, seguiti da Brasile, Regno Unito e Italia (dove attualmente si contano oltre 34mila vittime).

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