Il vino e la sua storia. Le persone ed i produttori insieme al prodotto. I vini del Consorzio di Tutela e valorizzazione delle viti e del vino Doc Bivongi hanno deciso, da tempo, di raccontarsi tra la gente. E promuovere la propria identità vitivinicola, anche, nei locali d’Italia. Così a Cosenza, al Cavò, elegante locale situato in via Galliano, l’evento “Tra Mediterraneo e mito”, un aperitivo esclusivo che si terrà il prossimo 7 giugno dalle ore 19:00 alle 21:00.
“Un’esperienza unica dove i partecipanti avranno l’opportunità di immergersi nelle atmosfere del Mediterraneo e di esplorare i miti che hanno reso celebre questa terra, il tutto accompagnato dai pregiati vini del Consorzio di Bivongi”, spiega la presidente Adele Anna Lavorata.
Bivongi Doc, sinonimo di qualità e tradizione, sarà il protagonista della serata con una selezione di etichette che raccontano la storia e la cultura del territorio attraverso i filari del mito. Gli ospiti potranno degustare e apprezzare il sapore autentico di vini prodotti nel rispetto della natura e dell’antica sapienza vitivinicola.
L’evento è realizzato con il sostegno del FEASR – PSR Calabria 2014/2020 – Misura 3 – Intervento 3.2.1, grazie al quale il Consorzio di Bivongi continua a promuovere la propria eccellenza e a valorizzare il patrimonio enologico calabrese.
“Vi aspettiamo al Cavò per brindare insieme e celebrare la bellezza di un territorio che continua a stupire e a incantare”, è il messaggio di Lavorata.
L’ambito geografico ricadente nel Consorzio è composto da dieci borghi. Si tratta di dieci luoghi del mito, in cui si produce il vino Bivongi DOC. Siamo sul versante orientale della Catena delle Serre, nella bassa valle del torrente Stilaro. Uno di questi luoghi è Bivongi dove, i saperi custoditi dal tempo e tramandati da generazioni, riverberano su questi paesaggi una luce potente e infinita. Immerso nella bellezza dell’Appennino meridionale, in provincia di Reggio Calabria, Bivongi non è solo famoso per i paesaggi e la natura selvaggia che lo circonda, ma anche per la longevità delle persone che vi abitano. Non è solo questione di geni e sana alimentazione: su questa curiosa particolarità incidono anche le relazioni umane e la “tranquillità” che si respira in un borgo che ha conservato intatte le radici del suo passato.