
DALLE MELANZANE SOTT’OLIO ALLE RICETTE DELLA TRADIZIONE
Ad inaugurare l’iniziativa sono state le signore Lauretta e Rosetta, che hanno deliziato ragazzi, staff e volontari con la preparazione delle melanzane sott’olio. Materia prima genuina, offerta dalla Fattoria Bio di Rossano, trasformata passo dopo passo. I ragazzi, guidati dagli operatori, hanno lavato le melanzane; le mamme le hanno affettate, messe a mollo con aceto e sale e poi sistemate sotto peso, pronte per essere conservate nei vasetti. Un lavoro di squadra che unisce generazioni e trasforma la cucina in palestra di inclusione.
UN’IDEA CHE CRESCE COME UN RACCOLTO
Il progetto prevede che, di settimana in settimana, altre mamme portino il proprio sapere e la propria passione. Dalle conserve ai laboratori di cucina con taralli e pasta fresca per finire alla pasticceria. L’obiettivo? Creare produzioni artigianali che potranno essere messe in vendita dando un’opportunità concreta per gratificare i ragazzi e i loro genitori ma anche per reinvestire il ricavato in nuovi laboratori formativi e creativi.
UNA SQUADRA CHE CI CREDE E COLLABORA
Il Laboratorio delle Mamme è un seme di comunità – afferma Lorenzo Notaristefano, presidente della Cooperativa Sociale I Figli della Luna – perché mette insieme famiglie, ragazzi e operatori in un percorso che va oltre la didattica, creando legami veri e generando valore. Entusiasta anche la vicepresidente Marilena Prezzo, che sottolinea come ogni gesto compiuto in laboratorio è un atto di inclusione e di amore; così come anche la consigliera Francesca Prezzo, che parla di un progetto che restituisce dignità e protagonismo ai genitori, veri custodi delle tradizioni locali. A condividere il percorso anche le socie Antonella Celestino, e le sorelle Dora e Margherita Quadro, che ogni giorno sostengono con passione la crescita della cooperativa.
IL GUSTO MIGLIORE È QUELLO DELL’INCLUSIONE
Il laboratorio proseguirà fino a giugno, trasformandosi di volta in volta in officina del gusto, della manualità e della creatività . Perché l’inclusione non è solo un obiettivo da raggiungere, ma un piatto da cucinare insieme, passo dopo passo, con le mani, il cuore e la memoria di chi crede che nessuno debba rimanere indietro.


