Tirocinanti, nessun rischio

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Seppur non è ancora chiaro il motivo della mancata sottoscrizione della relativa convenzione, a circa due settimane dall’annuncio pubblico da parte della stessa Amministrazione Comunale, non vi è e non vi sarà alcun rischio di nessun tipo per i numerosi tirocinanti del nostro comune per i quali, unitamente a quelli dei comuni di Bocchigliero e Campana, è già stata decisa e comunicata dalla Regione Calabria la proroga per altri sei mesi.

È quanto dichiarano i consiglieri comunali de La Nuova Longobucco Domenico Romano e Katia Pellegrino anticipando che sarà richiesto con urgenza un incontro ad hoc col neo assessore regionale e col dipartimento competente per verificare l’esatto stadio dell’iter ed eventualmente sollecitare l’ente comunale a provvedere senza ulteriori ritardi al perfezionamento dello stesso con la firma della citata convenzione.

Nell’esprimere gli auguri di buon lavoro alla nuova Giunta Regionale ufficializzata nella giornata di ieri (lunedì 8 novembre) dal Presidente Roberto Occhiuto e nel complimentarci per la riconferma dei due assessori della provincia di Cosenza Fausto Orsomarso e Gianluca Gallo, i consiglieri colgono anche l’occasione per ribadire agli oltre 100 tirocinanti di Longobucco lo stesso impegno e la stessa determinazione dimostrata nelle scorse settimane per arrivare, così come si è in effetti arrivati, alla richiesta proroga dei sei mesi.

Non possiamo, infine, non accogliere con soddisfazione – sottolineano i due consiglieri che con la loro posizione hanno di fatto determinato la crisi della maggioranza e le dimissioni per ora solo annunciate dal Sindaco – la sempre più larga condivisione che l’esigenza di una normale verifica dei metodi e dei risultati dell’Esecutivo Pirillo, sta facendo registrare sia in seno all’assise civica, sia nell’opinione pubblica; tanto – precisano – nella consapevolezza di essere arrivati ormai ad un evidente e pacifico punto di non ritorno per una compagine politico-amministrativa che di fatto può esser considerata superata dai fatti, dai numeri e – concludono Romano e Pellegrino – soprattutto dalla mancanza di visione e prospettiva di sviluppo e rilancio strategico per Longobucco.

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