
Genova – Si è appena svolta una Conferenza con la presenza di grandi studiosi medici in Liguria, al fine di evidenziare la valutazione dei risultati raggiunti nella ricerca e nella terapia per il Sars Covid 19.
Tra i Medici e Scienziati relatori presenziavano : il Prof Izzotti (organizzatore del Congresso per l’Università), i Prof. Bonsignore, Ruggieri, Uccelli, Bassetti, Icardi e altri, in piena sintonia di ricerca nei differenti settori di studio.
E’ risultato che il Policlinico S.Martino di Genova sia uno dei maggiori ospedali in Europa e che in questo periodo abbia prodotto 250 pubblicazioni, riprese anche da riviste internazionali, contribuendo al 60% alla ricerca per la profilassi della pandemia attuale.
Si è attuato un vero modello virtuoso in sinergia, tra Regione Liguria, Sistema Sanitario Regionale e Agenzia per l’Ambiente, che, con riflessioni e analisi continue nel percorso pandemico,ha permesso di capire le cause dei casi gravi
Il Covid 19 ha rappresentato “l’ignoto”un virus sconosciuto che ha portato la convergenza e la simbiosi di molti ricercatori.
La Liguria è risultata prima in Europa e quarta nel mondo per i risultati degli studi effettuati ,accanto alle ricerche di Hong Kong, Seul e Milano.

L’Ospedale S. Martino è riuscito,unico,a presentare un protocollo Sars Covid 19 completo :base per affrontare nuove possibili epidemie, cercando di arginare in prevenzione,possibili diffusioni di malattie .
L’Evoluzione pandemica è stata studiata a fondo ,con l’unione dei vari ricercatori , nel suo svolgimento,analizzando l’effetto delle cure ,l’apparire delle sue varianti e il risultato del vaccino .
Il virus si presentava in ogni parte e su alcune superfici poteva perdurare lungo tempo. Gli Studi approfonditi e continui cercavano di bloccare la penetrazione nell’interno della cellula (del virione). Si è consolidata la ricerca ambientale relativa ai controlli specifici su campioni in aria, superfici e acqua. Il tutto con precauzioni con uso di strumenti di protezione e immunoprofilassi specifica ,atti a bloccare il virus.
Riguardo la terapia è emerso essenziale il tempo di intervento (non usata i soggetto asintomatico) e il controllo delle varie fasi nello svolgersi della patologia.
Molte le osservazioni sui pazienti ,come esempio i maggiori problemi con elevato valore di interlukina 6 o patologie pregresse.
L’uso dei monoclonali è stato providenziale adottandolo nelle prime manifestazioni della malattia
La pandemia ha insegnato a lavorare i multidisciplinarietà .
I dispositivi di protezione ambientale completa e la protezione collettiva sono stati e sono attualmente importantissimi.
l’uso dell’ozono per via orale ha dimostrato un potente effetto antiossidante al fine dell’uccisione del virus,che risulta molto sensibile all’ossidazione,riuscendo a bloccare anche una possibile tromboembolia.
Anche nelle acque reflue,monitorate dagli specifici Tecnici Regionali e Universitari, il virus Sars Covid si è presentato ed è stato combattuto con antiossidanti specifici contro la spike del virus.
Luisa Costa