Privatizzazione Toremar, Confcommercio: “Serve una società mista”

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Trasporti via mare efficienti, competitivi, di qualità e a misura di turisti, aziende e residenti. E’ questa la conditio sine qua non basilare per ottenere risultati concreti in merito alla ripresa dell’isola d’Elba. Per il suo rilancio economico e sociale. Ha le idee chiare Confcommercio di Portoferraio sul ruolo che le categorie dovrebbero sostenere nel contesto di un tavolo programmatico mai così importante. Un tavolo che coinvolga le istituzioni e i soggetti interessati ad operare con i propri mezzi per collegare l’Elba al “continente”.

Nel bel mezzo di uno stallo organizzativo, il perpetuo travaglio senza parto legato alla vicenda della privatizzazione di Toremar non offre ancora margini di chiarezza assoluta sul futuro dei collegamenti via mare. E questo nonostante l’urgenza di sciogliere i nodi sulla spinosa e fin troppo strumentalizzata questione dei trasporti tra il continente e l’isola. Ottenuta da tempo la continuità territoriale, è ora che gli attori preposti riescano a trovare gli strumenti per garantirla.

E’ per questo, sostiene Franca Rosso, presidente della Confcommercio, che «si rende quanto mai opportuno rimediare al più presto, aprendo un tavolo delle trattative fondamentale per lo sviluppo del territorio e per offrire delle garanzie ai residenti”.

Sarà necessario non solo individuare quanto prima, con Provincia e Regione, l’armatore che garantirà la continuità territoriale. Ma soprattutto che questi abbia «una buona capacità operativa” e faccia proprie le istanze sociali del territorio. Gli interessi “privati” non sono mai stati tanto vicini a quelli pubblici. Perché la competitività dell’isola non può prescindere da una seria revisione nell’organizzazione e nella politica dei costi. Specie in un contesto congiunturale decisamente complesso come quello attuale. Crediamo che la soluzione per la privatizzazione della società Toremar, che garantisca qualità e quantità dei collegamenti marittimi, sia quello di una società mista, con un azionariato diffuso e con la partecipazione di Associazioni economiche, Comuni ed altri Enti Pubblici.

“Non si può crescere senza coinvolgere nel tavolo delle trattative il tessuto sociale. E’ fondamentale – ribadisce la Rosso – evitare cartelli tra due privati e gli effetti devastanti di una conseguente oligarchia”. Gestione congrua, servizi efficienti e, non ultimo, prezzi adeguati ed orari compatibili. In questi termini Confcommercio intende seguire, passo passo, l’iter che porterà all’individuazione dell’armatore più opportuno. Si deve pensare ad una politica dei trasporti marittimi tesa ad equilibrare l’interesse privato con l’economia del territorio e la vita dei residenti, sottolinea ancora il presidente dell’associazione. Che propone, tra l’altro, l’applicazione di «tariffe intermedie modulari anche per chi ha la seconda casa all’Elba e vi paga l’Ici e altre tasse”. Sicuramente, viene ribadito, per raggiungere questi ed altri traguardi, non ultimi il ripristino della linea marittima Portoferraio-Livorno e un miglior sistema di continuità con l’aeroporto di Pisa, il dialogo ad ampio raggio tra enti pubblici ed associazioni è fondamentale. La qualità del sevizio di navigazione è e deve essere l’interazione organizzativa tra tutte le componenti. Dall’armatore all’imprenditore al cittadino. In previsione della prossima stagione turistica, aggiunge Confcommercio, facendosi quindi garante di questo processo, sarebbe opportuno studiare insieme la strategia partecipata più vantaggiosa per garantire la continuità territoriale.
“Solo una società coesa – precisa la Rosso – può salvaguardare l’economia e i diritti sociali di un’isola che vive solo di turismo. E il buon funzionamento del sistema di trasporti marittimi è il passo più importante in questo processo di rilancio”.

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