Elezioni amministrative: test nazionale per maggioranza e opposizione

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A cinque giorni dal voto, maggioranza e opposizione si giocano il tutto e per tutto negli ultimi comizi elettorali e alzano i toni per un voto che, indipendentemente dagli esiti, avrà ripercussioni a livello nazionale. In un intervento al Palazzetto dello sport di Arcore, dove si voterà per il sindaco, è stato lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha sottolineare il fatto che il voto di domenica prossima rappresenta anche il metro di giudizio degli italiani sull’azione del governo. Per il premier queste elezioni amministrative significano “una scelta di campo, un test anche nazionale per sostenere il governo e l’azione di riforme che stiamo portando avanti”.

Sulle spalle dei candidati del Pdl e della Lega ricade dunque un peso assai gravoso. In un video-messaggio pubblicato sul sito del Popolo della Libertà, il premier ricorda ai suoi elettori che “le elezioni del 15-16 maggio dobbiamo vincerle non solo per portare il buon governo nei comuni e nelle province ma anche e soprattutto per confermare e rafforzare il nostro governo sul piano nazionale”.

Al nord Umberto Bossi sa di essere forte, anche più di Berlusconi. Pensa di poter sorpassare il Pdl e mettere alle strette il suo alleato. Se le elezioni andranno bene per il Carroccio, Bossi sa che potrà alzare ancora di più la posta con Berlusconi. “Diciamo la verità, la Lega ha quasi in mano il Paese: Berlusconi può fare, ma deve avere l’accordo della Lega”, ha detto il Senatur. Anche per questo Bossi è scettico su un post-berlusconi. “Non siamo scemi – ha detto Bossi – un governo tecnico ci fa arrivare tutti i clandestini del mondo”.

E proprio sull’asse Pdl-Lega è intervenuto anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, che già alcuni giorni fa aveva dichiarato che le amministrative non sono il vero banco di prova per Futuro e Libertà. Secondo Fini il partito di Berlusconi è diventato una “fotocopia” del Carroccio, per questo molti voti del Pdl potrebbero passare a Bossi. “Quegli elettori del Pdl che soffrono il fatto che ci sia un totale appiattimento nelle posizioni della Lega – ha detto il leader di Fli – in cuor loro cominciano a pensare: tanto vale che voti per l’originale, cioè la Lega”. In tal senso il test elettorale di Milano sarà decisivo per definire i nuovi equilibri tra i due partiti di governo: “È chiaro – ha proseguito il presidente della Camera – che il risultato delle amministrative a Milano va molto al di là di chi sarà il primo cittadino”.

Il voto nel capoluogo lombardo è importante anche per il Pd, che conta di ottenere buoni risultati. “A Milano combattiamo in una situazione che all’inizio sembrava persa, con una disparità di 10 a 1 per quel che riguarda le spese elettorali – ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani – sono fiducioso che anche a Milano avremo un ottimo risultato a partire dal primo turno”. Il leader democratico auspica che il voto amministrativo produca “un dato di importanza nazionale: che si cambi l’agenda legislativa e si metta al centro il lavoro”. Per Bersani il paese è infatti condizionato “dai problemi di una sola persona o di una maggioranza claudicante”.

Secondo il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando, invece, in base all’esito della tornata elettorale, ogni schieramento leggerà i dati come più gli farà comodo. “Il 16 maggio – ha detto l’ex sindaco di Palermo – chi vincerà dirà che si tratta di un test nazionale, chi perderà, di elezioni locali: la realtà è che questa sarà la prima occasione per affermare che in tante parti d’Italia gli elettori sono stanchi di Berlusconi”.

Intanto tutte le opposizioni hanno fatto ricorso all’Agcom sulla sovraesposizione televisiva del premier nelle giornate del 5, 7 e 8 maggio. Secondo il deputato del Pd Roberto Zaccaria, “Berlusconi continua imperterrito la sua campagna elettorale attraverso i telegiornali. Nessun altro leader può fare altrettanto: l’opposizione intera ha un tempo che oscilla tra un quarto e un terzo del suo”.

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