Verifica di governo, Berlusconi: “Larga maggioranza”. Maroni: “Aspettiamo Pontida”

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Roma – Il prossimo mercoledì alle 11 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi interverrà alla Camera per la verifica parlamentare richiesta dal capo dello Stato in seguito alla nomina dei nuovi sottosegretari. Ancora non è dato sapere se quelle del premier saranno comunicazioni, sulle quali l’Aula può presentare mozioni di fiducia, o una semplice informativa. Il capogruppo dei parlamentari del Pdl Fabrizio Cicchitto ha spiegato che la fiducia verrà posta solo se l’opposizione presenterà un proprio documento.

Nel frattempo il premier si dice “ottimista” e “intimamente convinto che non ci siano alternative a questo governo e a questa maggioranza”. E sull’intervento in Aula di mercoledì è sicuro di avere “una larga maggioranza di supporto”.

Ma sulla tenuta della maggioranza la Lega non fa pronostici. A chi gli chiede un commento sulla tenuta dell’asse Bossi-Berlusconi, il ministro dell’Interno Roberto Maroni risponde: “Vi rimando a Pontida”. Il raduno leghista, in programma domenica prossima, “è un appuntamento importante in cui si diranno tante cose che certamente influiranno sulla scena politica – ha spiegato Maroni – perché la Lega è sempre determinante e ancora una volta gioca un ruolo da grande protagonista”.

Intanto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani critica l’eventualità che la verifica della maggioranza non preveda un voto di fiducia. “Sarebbe curioso che si limitassero ad una informativa del tipo ‘i cetrioli in Germania’ – ha spiegato il leader democratico – perché una informativa così si fa solo in quei casi”.

Il presidente della Camera Gianfranco Fini, da parte sua, propone un esecutivo tecnico, “un governo che adotti l’agenda Draghi, le quattro o cinque priorità per il Paese”. Secondo il leader di Fli il premier “dovrebbe fare un gesto d’amore per l’Italia e per il centrodestra, prendere atto che vivacchiare è difficile e dannoso per il Paese e passare la mano. Ma non lo farà. E il governo collasserà come un mobile pieno di termiti”. Il 22 giugno, comunque, secondo Fini in Aula “non succederà nulla”.

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