Siamo in guerra! Volenti o nolenti.

Si deve dire ai cittadini europei la verita'

by Riccardo Cacelli
Londra – E’ inutile che i politici ci girano intorno: l’Unione Europea e’ in guerra con la Russia e quindi anche l’Italia.

Nei minuti scorsi Giorgia Meloni parlando di un presumibile clima di guerra ha detto: “L’ho letto su alcuni organi di stampa ma non è quello che ho visto. Certo, siamo in un conflitto e nessuno affronta le questioni con leggerezza o non ponendosi il tema del passo successivo o anche del lungo termine, infatti, con il bilancio pluriennale abbiamo avuto un’ottica di medio periodo. Non prendiamo decisioni a cuor leggero ma non ho visto un clima diverso rispetto ai precedenti Consigli, con preoccupazioni su possibili escalation, “mettiamoci l’elmetto in testa per combattere o i cittadini sono in pericolo

Certo invece e’ che ci sara’ un incremento per le spese militari e quindi ci saranno tagli ad altri settori (sanita’ e trasporti?).

Perche’ non dicono ai loro cittadini la verita’?
Siamo in guerra e siamo, necessariamente in una economia di guerra.

Ed elcuni alcuni fatti che lo dmostrano.

Nei giorni scorsi il capo di stato maggiore delle forze di terra francesi, generale Pierre Schille, ha dichiarato in un’intervista al quotidiano Le Monde che l’esercito nazionale è pronto a partecipare ai conflitti “più gravi”.

Qualunque sia l’evolversi della situazione internazionale – ha detto il Generale Schille – i francesi possono essere certi che i loro soldati risponderanno con prontezza. Per proteggersi dagli attacchi e per tutelare i propri interessi, l’esercito francese si prepara alle battaglie più difficili, dichiarandolo e dimostrandolo.

Inoltre secondo Schille, la sfida è garantire che “la forza dimostrata dalle nostre truppe inverta la tendenza per rallentare gli attacchi contro la Francia”. Il generale non ha specificato da chi i militari francesi intendessero difendere la repubblica ma e’ chiaro che intendeva la Russia.

Ed infine ha informato che i francesi non combatteranno da soli. Secondo il generale Schille: “Le Forze Armate repubblicane possono schierare 30mila soldati nell’arco di 30 giorni, ma allo stesso tempo sono pronte a comandare forze alleate fino a 70mila persone”.

Per tutta risposta Sergei Naryshkin, direttore dell’intelligence straniera (Svr) della Russia ha detto che: “La Francia si prepara a mandare 2000 uomini in Ucraina. I soldati francesi diventerebbero un obiettivo legittimo e prioritario per Mosca e andrebbero incontro al destino di tutti i francesi che sono venuti sul territorio del mondo russo con una spada“.

Chiaramente Parigi ha risposto: “Le manovre orchestrate da Sergei Naryshkin, direttore dei servi segreti esteri, mostra ancora una volta l’uso sistematico della disinformazione da parte della Russia. Consideriamo questa provocazione irresponsabile“.

A determinare la sicurezza negli analisti di tutto il mondo sull’escalation mondiale del conflitto tra Ucraina/Nato e Russia c’e’ stata la recente visita, dal 17 al 19 marzo, del Segretario Generale della Nato in Georgia, Armenia e Azerbaijan.
Ovvero sul fronte caucasico della Russia.

L’Europa cerca soldi per la spesa militare, la Francia e’ pronta ad inviare soldati e diventare leader di un esrcito di 70.000 uomini, la Nato fa visita nei paesi del Caucaso.

Queste notizie, viste nell’insieme, dicono la stessa cosa: siamo in guerra!
Ed i cittadini europei, inconsepevoli perche’ nessuno dei piu’ “media dominanti” ha il coraggio di dirlo o scriverlo, stanno vivendo in un’economia di guerra.

Volenti o nolenti.

Riccardo Cacelli

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