Il Regno Unito mette al bando il “fracking”, vittoria per ambientalisti e comunità locali

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Il Regno Unito mette al bando il ‘fracking‘, la contestata tecnica di fratturazione idraulica del sottosuolo per l’estrazione del petrolio e dello “shale gas”, detto anche gas di scisto.

La decisione del governo di Boris Johnson, secondo le indiscrezione del quotidiano The Guardian, ha effetto immediato e rappresenta una vittoria importante per gli ambientalisti e le comunità locali, che da anni chiedevano il divieto di queste operazioni.

Alla base della decisione c’e’ un nuovo studio scientifico secondo cui non è possibile escludere conseguenze “pericolose” e “inaccettabili” per i cittadini che vivono vicino a questi siti.

Il rapporto, realizzato dall’Autorità per il petrolio e il gas (OGA), sottolinea inoltre che è impossibile prevedere la potenza dei terremoti provocati dal fracking.

Per le associazioni ecologiste e per i comitati dei cittadini, il fracking – oltre alla sua pericolosità – era contrario all’impegno del Regno Unito di raggiungere l’obiettivo di Emissioni Zero entro il 2050.

Lo scorso 12 ottobre un giudice dell’Alta Corte d’Inghilterra aveva, invece, respinto il ricorso presentato dall’attivista Bob Dennett a nome di un gruppo di ambientalisti e cittadini per fermare queste attività.

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