Accordo Ue-Giappone: come le pmi possono trarne il massimo vantaggio

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Auto meno care per l’Europa, formaggio meno caro per il Giappone. Solo alcuni dei vantaggi derivanti dal più grande accordo commerciale bilaterale del mondo. Questa settimana ci concentriamo sull’Accordo di partenariato economico fra Unione europea e Giappone, entrato in vigore a febbraio. Che cosa significa per le pmi europee, in che modo possono massimizzare le opportunità di business?

Giappone, mercato perfetto per la tecnologia laser

Oggi i laser sono dappertutto, dalla medicina di precisione ai lettori dvd fino ai sistemi di difesa. Altechna è un’azienda specializzata nel settore, che produce ottiche e rivestimenti laser, strumenti in grado di trasmettere e manipolare la luce laser. La pmi, con sede a Vilnius, ha clienti in tutto il mondo, incluso il Giappone, un mercato di rilievo. Andrius Šlekis, responsabile dello sviluppo aziendale, spiega perché si sono rivolti verso il Sol Levante: “Il Giappone è il mercato perfetto per noi, perché fa grande attenzione alle tecnologie d’avanguardia. Pensavamo fosse il posto giusto per offrire le nostre soluzioni laser, ma per entrare nel mercato giapponese abbiamo avuto bisogno di aiuto“.

Un aiuto alle pmi: il Centro per la cooperazione industriale Ue-Giappone

Altechna ha partecipato a diversi programmi gestiti dal Centro per la cooperazione industriale Unione europea-Giappone. Questo ha permesso all’azienda di ampliare i suoi contatti e far crescere il business. Andrius ci svela in che modo: “Siamo stati formati sulla cultura locale e su come lavorare su progetti a lungo termine con clienti giapponesi. Questo ci ha permesso di avere rapporti commerciali diretti con i nostri clienti target. È stato fantastico perché non ci siamo mai sentiti soli“.

Cofinanziato da Europa e Giappone, il centro promuove tutte le forme di commercio, investimento e industria fra le due aree. Grazie al nuovo accordo, si prevede un aumento delle esportazioni europee di quasi il 25 per cento nel prossimo decennio.

L’intervista all’esperto: il Centro per la cooperazione industriale Ue-Giappone

Philippe de Taxis du Poët dirige il Centro per la cooperazione industriale Unione europea-Giappone. Ci ricorda che “C’è già un’enorme quantità di scambi commerciali fra l’Europa e il Giappone. Molte pmi europee stanno esportando in Giappone. L’accordo consentirà sicuramente di avere un accesso più facile al mercato giapponese, ma per poterne trarre vantaggio pienamente, le pmi devono essere ben informate e guidate, e questo è l’obiettivo dell’helpdesk che abbiamo creato”. Ma, continua, “È molto importante integrare l’helpdesk con gli altri servizi che forniamo, come quelli relativi al trasferimento di tecnologia, alla proprietà intellettuale e alla cooperazione fra regioni e cluster”.

Che cos’è il Centro per la cooperazione industriale Ue-Giappone?

“Il Centro per la cooperazione industriale Ue-Giappone è un’iniziativa congiunta della Commissione europea e del ministero dell’economia, del commercio e dell’industria (Miti) giapponese che è stata lanciata nel 1987, 32 anni fa. Quello che facciamo è promuovere la cooperazione nell’industria, nel commercio, negli investimenti, nella ricerca e nell’innovazione. Copriamo tutti i campi, dall’intelligenza artificiale alle nanotecnologie fino all’economia circolare.

In che modo il nuovo partenariato economico fra l’Ue e il Giappone ha cambiato le cose per quanto riguarda il modo di fare business, in particolare per le pmi?

“Facilita le cose per gli esportatori Ue, incluse le pmi europee, che in questo modo hanno un accesso più facile al mercato giapponese. La sfida per le imprese europee è, naturalmente, essere ben consapevoli dei contenuti dell’accordo, sapere come usarlo. Hanno del lavoro da fare. Se non lo fanno, non trarranno vantaggio dall’accordo. È per questo che il Centro ha istituito un helpdesk Epa per guidarle e informarle.

Quali sono le principali sfide che devono affrontare le piccole imprese europee, e voi come potete aiutarle?

“Accedere al mercato giapponese non è facile. Direi che ci sono due sfide principali, a volte sottovalutate dalle imprese europee, ed è a questo scopo che abbiamo organizzato una serie di webinar e seminari in Europa, per preparare il terreno alle aziende europee che esportano in Giappone. La prima sfida è che ci vorrà del tempo. Ci vorrà molto tempo per siglare un accordo. È questione di anni, non di settimane o mesi. La seconda sfida è che ancor prima di parlare di affari, è importante costruire una relazione umana con le persone in Giappone, creare fiducia. Ed è solo dopo che si può parlare seriamente di affari”.

In breve

  • Il 1° febbraio 2019 è entrato in vigore l’Accordo di partenariato economico (Epa) fra l’Ue e il Giappone. È il maggiore accordo commerciale che sia mai stato siglato dall’Ue, poiché rappresenta il 30 per cento del pil mondiale e il 40 per cento del commercio globale. È la più grande zona di libero scambio del mondo e interessa 600 milioni di persone.
  • Per facilitare le relazioni industriali e commerciali fra l’Ue e il Giappone sono stati avviati dialoghi bilaterali e iniziative congiunte, tra cui il Centro per la cooperazione industriale Ue-Giappone, che promuove tutte le forme di cooperazione industriale, commerciale e di investimento fra le due zone.
  • Attualmente sono 64 mila gli esportatori diretti dell’Ue verso il Giappone. Più dell’88 per cento sono piccole e medie imprese. Ma sono probabilmente molte di più le pmi europee potenziali beneficiarie dell’Epa.
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