
Dopo l’accordo con il Governo, da lunedi’ 18 maggio si potra’ procedere con le riaperture differenziate per alcune attivita’ tra cui negozi, ristoranti, parrucchieri ed estetisti, rispettando le linee guida per la sicurezza e in base al diverso grado di contagio. Ecco come le Regioni si preparano alla ripartenza.
Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha inviato a Roma un documento con le richieste per i settori da riaprire lunedi’. Tra questi ci sono il commercio, la ristorazione, i bar, gli artigiani della cura della persona, parrucchieri ed estetisti, “e tutto il tema dello sport su cui attendiamo di conoscere quali sono le linee guida del governo”.
La Toscana ragiona su aperture scaglionate. “Vorremmo capire – spiega il presidente Enrico Rossi – come si colloca la regione a livello nazionale, se puo’ riaprire o non riaprire, ma soprattutto vorrei sapere i poteri che il governo dara’ ai presidenti”. Per Rossi, “la riapertura dei negozi al dettaglio sarebbe un segnale importante”, mentre per le spiagge, “discuteremo per una partenza con tutti i crismi”, ha spiegato.
Per il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, “il tema della sicurezza diventera’ fondamentale”. “Siamo in un passaggio importante – ha spiegato – nel quale nelle prossime ore decideremo le attivita’ che riapriremo ma gia’ da due giorni tutti i proprietari dei locali possono lavorare nell’allestimento”.
In Sardegna, il presidente Christian Solinas ha gia’ firmato un’ordinanza per “la ripresa immediata” di attivita’ commerciali e artigianali per la cura della persona, parrucchieri, centri estetici, gioiellerie, profumerie.
Ha fatto ampiamente discutere l’ordinanza del presidente della Giunta regionale della Calabria Jole Santelli che, gia’ lo scorso 30 aprile, aveva consentito il servizio dei tavoli all’aperto di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismi. Il provvedimento e’ stato poi annullato dal Tar di Catanzaro, che ha accolto il ricorso del Consiglio dei ministri. Adesso Santelli e’ pronta a riaprire le attivita’ in regione: “Il Sud, che vive di servizi e non di grandi aziende, ha necessita’ urgente di ripartire”. Per Santelli bisogna “conoscere per tempo le famose ‘linee guida’ per programmare un apparato vitale come la stagione turistica”.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, da parte sua, ha gia’ consentito l’esercizio delle attivita’ di tatuaggio e piercing e delle attivita’ dei centri per il benessere fisico, a condizione che vengano svolte per appuntamento, mentre in Campania il governatore Vincenzo De Luca ha fatto sapere di voler “aprire tutto ma per sempre, in sicurezza, evitando di dover chiudere dopo una settimana”. Per questo De Luca ha sollecitato “il Governo ad accelerare al massimo i tempi per l’invio dei protocolli di sicurezza, ad oggi ancora non ufficializzati, per consentire agli operatori, in particolare ristoratori e balneari, i tempi necessari per preparare i propri locali e le proprie attrezzature in modo da poter riprendere le attivita’”.
Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha chiesto la riapertura di negozi e saloni per andare incontro alle necessita’ di commercianti al dettaglio, di bar, ristoranti e parrucchieri. Gli accessi all’isola, pero’, potrebbero restare chiusi fino al prossimo 31 maggio.
“Il sistema delle Regioni – ha detto il presidente della Basilicata, Vito Bardi – ha chiesto al Governo di ripartire ma il vero problema e’ quello di avere linee guida univoche e di lasciare alle Regioni l’onere delle decisioni finali”.
Per quanto riguarda la Lombardia, regione maggiormente colpita dalla diffusione del coronavirus, il presidente Attilio Fontana ha detto: “Domani mattina ci sara’ sia un incontro con il nostro comitato tecnico scientifico (Cts), che ci dara’ le valutazioni sanitarie, sia un incontro con il Governo che ci chiarira’ quali aperture intende fare il 18 maggio e quali sono le ulteriori linee di azione legate alle linee-guida, alcune delle quali ancora oggi non sono state emanate”.