RICHMOND (VA) – Mancano 41 giorni all’election day del 5 novembre e la stagione elettorale negli Stati Uniti si trova in una fase in cui la vicepresidente Kamala Harris è leggermente in vantaggio nei sondaggi a livello nazionale rispetto al candidato repubblicano Donald Trump. Questa settimana il tycoon ha intenzione di concentrare i suoi sforzi con dei comizi tra North Carolina, Michigan e Wisconsin.
Secondo l’ultimo rilevamento del Siena College per il New York Times, il magnate sarebbe avanti in Arizona, Georgia e North Carolina, ovvero in tre dei cosiddetti “Swing States”. I due candidati hanno la percezione che la Pennsylvania possa rivelarsi lo Stato decisivo per le presidenziali. Lo stesso Trump ha ammesso pubblicamente in un comizio che “se vinciamo in Pennsylvania vinciamo tutto”.
Trump ha anche espresso dei giudizi negativi sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in queste ore si trova a New York per un discorso all’Onu e successivamente si sposterà a Washington per incontrare il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris in due colloqui separati alla Casa Bianca nella giornata di giovedì 26 settembre. Secondo il magnate Zelensky sarebbe “il più grande venditore della storia, ogni volta che viene qui se ne va con 60 miliardi di dollari”.
Secondo il tycoon, che dovrebbe incontrare Zelensky sempre nell’arco di questa settimana, il presidente ucraino vorrebbe che a vincere le elezioni sia Kamala Harris. La vicepresidente, dopo il colloquio con Zelensky, sarà al confine con il Messico nella giornata di venerdì per parlare di economia. Nonostante il calo dell’inflazione e la conseguente diminuzione dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, economia e immigrazione rimangono ancora due temi su cui Harris rimane sfavorita dal punto di vista elettorale. Lo sa bene Trump che in tutte le sue ultime uscite ha attaccato più volte la vicepresidente su questi due punti.
Ulteriori novità di queste ultime ore riguardano i maggiori dettagli sul tentato omicidio ai danni di Trump, avvenuto domenica 15 settembre in Florida. L’attentatore Ryan Routh prima di compiere il tentato omicidio ha rilasciato una lunga nota scritta a mano per un suo amico in cui si legge espressamente l’intenzione di uccidere il magnate, accompagnata dall’ammissione e la consapevolezza che con ogni probabilità avrebbe fallito nel suo tentativo. L’uomo si è addirittura dichiarato disponibile nell’offrire 150mila dollari a chiunque sarebbe stato in grado di portare a termine questa missione.
Secondo le ultime ricostruzioni degli inquirenti, l’attentatore si sarebbe aggirato per un mese intorno al campo da golf di Trump, aspettando il momento propizio, ma è stato intercettato dagli agenti del Secret Service prima di sparare, senza mai essersi trovato in linea di tiro con il suo bersaglio.