Vertiporti e Pianificazione Urbana: Il Modello del Washington State

Il confronto con il modello Italiano. I comuni come protagonisti

Londra – Il Dipartimento dei Trasporti dello Stato di Washington (WSDOT) ha recentemente pubblicato un Supplemento sulla Compatibilità dell’Uso del Territorio dei Vertiporti, una guida pensata per fornire a pianificatori urbani, amministratori locali e decisori politici una tabella di marcia dettagliata per l’integrazione dei vertiporti nei contesti urbani. Un documento che rappresenta uno dei primi tentativi ufficiali di colmare il vuoto normativo che circonda l’uso del suolo in relazione alla mobilità aerea avanzata (AAM), e in particolare ai velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL).

Un Modello Adattato alla Complessità Urbana

Il supplemento del WSDOT nasce dalla constatazione che le attuali normative di zonizzazione, basate su aeroporti ed eliporti convenzionali, risultano inadeguate a rispondere alle peculiarità operative degli eVTOL. David Ison, Aviation Planner del Dipartimento e autore del documento, sottolinea come gli standard attuali della Federal Aviation Administration (FAA) non includano specifiche direttive in materia di profili di rumore, zone di sicurezza urbane, e interazioni con il traffico aereo a bassa quota, tutte variabili fondamentali per garantire l’integrazione sicura ed efficiente di questi nuovi mezzi nei centri abitati.

Il framework proposto dal WSDOT introduce un sistema di zonizzazione multilivello, supportato da analisi del rischio basate su intelligenza artificiale e dati GIS. Esso suddivide il territorio in tre “zone di compatibilità”, che consentono di valutare criticamente gli usi del suolo in prossimità dei vertiporti e di identificare potenziali rischi legati a sicurezza, rumore e interferenze operative. Le tabelle di compatibilità offerte nella guida rappresentano uno strumento pratico per i governi locali che intendano integrare la AAM nelle strategie di pianificazione urbana.

Il Modello Italiano: Un Quadro Ancora in Evoluzione

Se da un lato il modello statunitense, con il caso del Washington State, si presenta come un riferimento avanzato, adattabile e basato sui dati, in Italia la situazione normativa appare ancora in una fase preliminare. L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha avviato da tempo un percorso di regolamentazione per la Urban Air Mobility, culminato con la pubblicazione del Regolamento “Requisiti nazionali per le operazioni, lo spazio aereo e le infrastrutture per gli aeromobili con capacità di decollo e atterraggio verticale (VCA)” , e con lo sviluppo del Piano Strategico Nazionale Per la MObilita’ Aerea Urbana. Tuttavia, questi documenti sono incentrati principalmente su aspetti autorizzativi, infrastrutturali e operativi, senza un corrispondente approfondimento sugli impatti territoriali e sulle necessità di zonizzazione urbana.

In Italia, la pianificazione urbanistica è demandata alle amministrazioni comunali e regionali, che spesso si trovano prive di strumenti specifici per valutare l’impatto dei vertiporti su scala locale. La zonizzazione resta ancorata a categorie tradizionali (residenziale, produttivo, agricolo), con scarsa attenzione a scenari di mobilità verticale. Inoltre, mancano oggi indicazioni univoche su come integrare i vertiporti nelle aree densamente edificate, dove i conflitti tra usi del suolo sono più acuti e la sensibilità sociale su temi come il rumore è elevata.

Un Confronto Necessario per Preparare le Città al Futuro

Il Supplemento del WSDOT offre dunque un modello operativo concreto e replicabile per affrontare la transizione verso l’AAM, affrontando il tema della compatibilità territoriale con un approccio pragmatico e data-driven. Il caso statunitense dimostra come il coinvolgimento degli stakeholder – enti regolatori, urbanisti, esperti di mobilità e comunità locali – possa produrre strumenti utili per orientare la crescita sostenibile dei vertiporti.

Al contrario, in Italia il dibattito si concentra ancora su aspetti tecnologici e normativi, senza affrontare in modo sistematico la relazione tra vertiporti e territorio. Per garantire una vera integrazione della mobilità aerea urbana nelle città italiane, sarà necessario colmare questo vuoto, sviluppando linee guida condivise per la zonizzazione e strumenti di pianificazione capaci di dialogare con le nuove esigenze di mobilità verticale.

Conclusione

L’approccio del WSDOT rappresenta un passo avanti nella regolazione della mobilità aerea urbana, offrendo un modello scalabile e proattivo che può ispirare anche il contesto europeo e italiano. Perché i vertiporti non siano elementi isolati ma integrati nei tessuti urbani, sarà fondamentale adottare strumenti di pianificazione capaci di cogliere le sfide – e le opportunità – della terza dimensione della mobilità.

Per Approfondire: uno Sguardo al Contesto Italiano

Chi desidera esplorare in modo più approfondito le potenzialità, le sfide e il futuro della mobilità aerea urbana nel nostro Paese può trovare un’analisi dettagliata nel volume La mobilità aerea urbana in Italia – eVTOL e vertiporti per lo sviluppo di un Paese. Il libro, che ho scritto proprio con l’intento di colmare il gap informativo esistente sul tema, analizza il quadro normativo italiano, le opportunità di sviluppo industriale e territoriale e il ruolo che i vertiporti possono assumere nella trasformazione delle nostre città. Un contributo pensato per amministratori, pianificatori, professionisti del settore e cittadini interessati a comprendere come l’AAM possa diventare parte integrante di un’Italia più connessa, sostenibile e tecnologicamente avanzata.

E sono personalmente convinto che il legislatore italiano/Governo, prima o poi, decidera’, considerata la vastita’ e l’enorme importanza a livello territoriale del settore, di costituire una Agenzia Nazionale dedicata esclusivamente per la Mobilita’ Aerea Urbana.
Al momento e’ un augurio.

Riccardo Cacelli
r.cacelli@uam-vertiports.com

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