Diciannovenne morta durante un intervento, Manzo: ” Bisogna far sentire la nostra voce per chiedere che si faccia al più presto chiarezza sulle responsabilità di questo drammatico caso “

0
572

Morire a 19 anni per un intervento di routine: è quanto accaduto all’ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù, dove un’ apparecchiatura ha reciso l’aorta ad una giovane donna durante un’ operazione alla vescica.
I magistrati hanno disposto il sequestro del macchinario che sarà presto esaminato da specialisti della procura che intende fare luce sulle responsabilità del tragico evento.
” Quando si apprende della morte di una persona per casi di malasanità la tristezza e l’indignazione sembrano quasi togliere le parole- commenta Salvatore Manzo, responsabile per la Sicilia dell’Italia dei Diritti – ma bisogna invece far sentire la nostra voce per chiedere che si faccia al più presto chiarezza sulle responsabilità di questo drammatico caso. Bisogna capire cosa non è funzionato, se l’accaduto è frutto di un errore umano o del malfunzionamento dell’apparecchiatura”.
“In ogni caso – conclude il responsabile per la Sicilia del movimento presieduto da Antonello De Pierro – confido molto nel procuratore Morvillo, peraltro cognato di Giovanni Falcone, che sono sicuro farà di tutto per dare giustizia a questa povera ragazza che purtroppo non c’è più “.

Articolo precedenteOrchestra sinfonica Friuli a rischio chiusura, Smiroldo: “Non è una questione di soldi ma di volontà politica”
Prossimo articoloGiro d’Italia, tappa e maglia rosa a Menchov

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here