
Genova – Senza seguire costantemente le notizie troppo spesso riportate.relative ai giovani e in realtà spesso drammatiche.sono evidenti per tutti i problemi nei quali i nostri ragazzi possono incorrere.
Ci sono molte cause che hanno determinato questa situazionee e molti ragazzi analizzati hanno riferito disagi personali pesanti.
Numerosi studi dimostrano che i social sono un grande problema condizionante troppi giovani.
In realtà essi presentano una società falsa che è solo ciò che gli altri vogliono si veda.
Il prof Crepet, noto psichiatra e sociologo molto valido e attivo per questa situazione, condanna il fatto che già da piccoli si sia cancellato il gioco; che si cerchi di evitare ogni sconfitta ai giovani mentre invece sono positive per la crescita; che si sia poco esigenti a scuola che riveste grossa
responsabilità educativa.
Si sono divisi i giovani in generazione Zeta e Alpha:quest’ultima nata nella tecnologia della quale non è presente un uso equilibrato.
La generazione Zeta si presenta più sensibile al sociale ed è più flessibile. Mentre chi fa parte dei Millennials ha visto nascere i cellulari, internet, i social e si muove in due ambiti: realtà e digitale.
Ma è più che mai necessario il mediare tra entrambi.
Appartiene ai Millennials il ricercatore psicologico Mattia Trocino che sottolinea nei suoi studi l’importanza di maggior autostima e personalità per non seguire “come un branco” ciò che i media offrono come modelli falsi di pura convenienza.
Trocino, prossimo alla Laurea con alta votazione e numerose ricerche nel settore, sottolinea la necessità del colloquio: già nella scuola primaria con un inserimento psicologico per chi lo necessita.
E il problema del bullismo: così diffuso e nefasto richiede un percorso particolare chiarendo i diversi problemi che presenta colui che ne è responsabile.
Lo stesso dott. Audenino aveva sottolineato, in un recente incontro, che la psicologia sperimentale è attiva per migliorare il processo educativo, aiutando i giovani a riconoscere l’importanza del senso morale e della Religione nella società per un’ apertura verso i problemi altrui.
Si ripete che non è facile essere guida per i figli senza che essi vogliano spesso raggiungere il “limite“.
Abbiamo appena assistito al forte condizionamento della moda, spinta all’ eccesso, di troppe ragazze che hanno omesso nell’ abbigliamento il pudore e lo stile.
Necessita lavorare e aiutare affinché i nostri giovani non inseguano più l’apparenza che la sostanza e riescano a personalizzare le loro espressioni e si convincano che il futuro è nelle loro mani, suggerendo di coltivare i propri sogni e pensare con la propria testa.
Luisa Costa


