
WASHINGTON DC –  presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’introduzione di una serie di nuove tariffe doganali, tra cui una tassa del 100% sui farmaci brevettati o di marca importati, a partire dal 1° ottobre. Questa misura si inserisce in una strategia più ampia volta a stimolare la produzione nazionale e ridurre la dipendenza dalle importazioni straniere.
Trump ha giustificato l’imposizione delle tariffe come una risposta alla “invasione di prodotti esteri” sul mercato statunitense, che, secondo lui, danneggerebbe l’industria nazionale e rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza nazionale. In particolare, ha sottolineato la necessità di proteggere la produzione interna di farmaci, considerata strategica per la salute pubblica.
Tuttavia, le motivazioni avanzate dal presidente sono state oggetto di discussione. Alcuni esperti ritengono che l’uso dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) per giustificare queste tariffe possa essere problematico, poiché la legge è stata pensata per situazioni di emergenza nazionale e non per questioni economiche ordinarie. Inoltre, l’uso estensivo di tale legge ha suscitato preoccupazioni riguardo all’equilibrio dei poteri tra il ramo esecutivo e quello legislativo.
Implicazioni per l’industria farmaceutica
Le nuove tariffe avranno un impatto significativo sull’industria farmaceutica globale. Le aziende che non hanno impianti di produzione negli Stati Uniti dovranno affrontare un raddoppio dei costi per i loro prodotti, con possibili aumenti dei prezzi per i consumatori americani. Tuttavia, le aziende che stanno costruendo impianti negli USA o hanno già iniziato i lavori sono esentate da queste tariffe.
Alcune aziende, come Roche e Novartis, hanno dichiarato di essere in fase di espansione negli Stati Uniti e quindi non saranno influenzate dalle nuove tariffe. Roche ha recentemente avviato la costruzione di un nuovo impianto a Holly Springs, North Carolina, mentre Novartis ha annunciato investimenti significativi in nuovi siti produttivi negli Stati Uniti. Queste mosse strategiche sembrano essere una risposta diretta alle politiche tariffarie di Trump.
Reazioni internazionali
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione all’annuncio delle nuove tariffe. L’Unione Europea e il Giappone hanno espresso fiducia nel fatto che le tariffe sui farmaci non supereranno il 15%, grazie a un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Tuttavia, altri paesi, come l’India, stanno monitorando attentamente la situazione, poiché le loro esportazioni di farmaci potrebbero essere influenzate.
Impatti economici e sociali
Le nuove tariffe potrebbero avere effetti collaterali significativi sull’economia statunitense. Gli aumenti dei costi per i farmaci potrebbero gravare sui consumatori e sul sistema sanitario, mentre le tariffe su altri beni, come mobili e camion, potrebbero aumentare i costi per le imprese. Inoltre, l’incertezza derivante dalle politiche commerciali potrebbe influenzare negativamente gli investimenti e la crescita economica.
L’annuncio delle nuove tariffe da parte di Trump rappresenta una svolta significativa nella politica commerciale degli Stati Uniti. Sebbene l’intento dichiarato sia quello di stimolare la produzione nazionale e proteggere la sicurezza economica, le implicazioni di queste misure potrebbero essere complesse e di vasta portata. Il tempo dirà se queste politiche porteranno ai risultati desiderati o se avranno effetti indesiderati sull’economia e sulle relazioni internazionali.


