Netanyahu all’Onu sfida Hamas e difende le azioni israeliane a Gaza: tensioni all’Assemblea Generale

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NEW YORK – Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha lanciato un accorato appello davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, esortando Hamas a liberare i 48 ostaggi – vivi e morti – detenuti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. In ebraico, Netanyahu ha dichiarato agli ostaggi: “Non siete stati abbandonati. L’intera nazione è con voi. Non ci fermeremo finché non vi porteremo tutti a casa, sia i vivi che i morti”. Rivolgendosi ad Hamas ha aggiunto: “Liberate subito tutti gli ostaggi. Se li libererete, vivrete, altrimenti vi daremo la caccia”.

Tensione e isolamento alle Nazioni Unite

Circondato da critici e manifestanti, Netanyahu ha dichiarato: “La nostra nazione deve finire il lavoro contro Hamas a Gaza”. Molti delegati hanno lasciato l’Assemblea Generale mentre parlava, creando momenti di alto isolamento internazionale. “I leader occidentali potrebbero essersi piegati sotto la pressione, ma Israele non lo farà”, ha aggiunto. Gli applausi e le grida si sono alternate nella sala, mentre la delegazione statunitense, pur sostenendo Netanyahu, non ha inviato i propri alti funzionari. Alcuni dei diplomatici presenti erano di rango inferiore. Netanyahu ha definito l’antisemitismo come una minaccia persistente, affermando: “L’antisemitismo muore duramente. In effetti, non muore affatto”.

Critiche al riconoscimento dello Stato palestinese

Il premier israeliano ha attaccato le recenti decisioni di paesi come Australia, Canada, Francia e Regno Unito che hanno riconosciuto uno Stato palestinese: “La vostra vergognosa decisione incoraggerà il terrorismo contro gli ebrei e persone innocenti ovunque”. Ha affermato che la creazione di uno Stato palestinese “ricompenserebbe Hamas” e paragonato la proposta a uno Stato qaedista vicino a New York dopo l’11 settembre, definendola “una follia che non accadrà”.

Hamas accusata di genocidio e uso di civili come scudi

Netanyahu ha dichiarato: “Per Israele ogni vittima civile è una tragedia, per Hamas è una strategia”. Ha denunciato l’uso di civili come scudi umani e la manipolazione degli aiuti: “Sono stati distribuiti oltre 2 milioni di aiuti e cibo, ma Hamas ruba e vende a prezzi esorbitanti. Le Nazioni Unite hanno confermato che l’85% degli aiuti è stato saccheggiato”.

Operazioni mediatiche e tecnologiche

Per garantire che le sue parole raggiungessero Gaza, l’esercito israeliano ha installato altoparlanti al confine e preso il controllo dei telefoni cellulari dei residenti e dei membri di Hamas, trasmettendo il discorso in diretta tramite dispositivi mobili, in quella che l’ufficio del primo ministro ha definito un’operazione senza precedenti. Netanyahu ha indossato una speciale spilla per ostaggi con codice QR e ha mostrato una mappa intitolata “LA MALEDIZIONE”, evidenziando le minacce nella regione.

Difesa e supporto degli alleati

Netanyahu ha elogiato il presidente americano Donald Trump come principale alleato nel contrasto al programma nucleare iraniano e nel sostenere Israele nella regione. Ha sottolineato le operazioni militari mirate contro leader Houthi, Yahya Sinwar a Gaza, Hassan Nasrallah in Libano e il regime di Assad in Siria, affermando che l’Iran e le milizie alleate rimangono sotto costante sorveglianza israeliana.

Crisi umanitaria e opposizione internazionale

Il discorso di Netanyahu arriva in un contesto di alta tensione internazionale: la vasta offensiva israeliana a Gaza ha provocato vittime e sfollamenti, con un crescente numero di persone che muore di fame. La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto contro Netanyahu, mentre la più alta corte delle Nazioni Unite valuta accuse di genocidio. Il leader palestinese Mahmoud Abbas aveva preceduto Netanyahu con un intervento via video, chiedendo sostegno internazionale per i diritti del popolo palestinese e il riconoscimento dello Stato palestinese.

Nonostante l’isolamento internazionale e le accuse di crimini di guerra, Netanyahu è apparso risoluto: “Condannerò quei leader che, invece di condannare gli assassini, vogliono dare loro uno Stato nel cuore di Israele”. Ha ribadito che Israele continuerà le operazioni contro Hamas, respingendo la soluzione a due Stati e difendendo la sicurezza nazionale, mentre le tensioni in Medio Oriente rimangono altissime.

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