Agricoltura lombarda in tenuta nella prima parte dell’anno con prezzi e costi che iniziano il percorso di progressivo rientro, sebbene con modalità e tempi diversi. Dopo l’impennata dei costi produttivi nel 2022, accompagnata dalla crescita delle quotazioni dei prodotti agricoli, la prima metà del 2023 mostra quindi una situazione di stabilizzazione per l’agricoltura lombarda.MASSIMA ATTENZIONE AL SETTORE SUINICOLO, RIATTIVATO TAVOLO LATTE – “Per il settore agricolo lombardo – ha sottolineato Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste – si tratta di un risultato non scontato vista la delicata situazione economica che stiamo affrontando. Il nostro impegno è più che mai finalizzato a supportare l’intero comparto, proprio a partire dalle filiere suinicola e lattiero casearia. Se per la prima, infatti, l’attenzione è massima per contrastare il fenomeno della Peste Suina Africana, per la seconda abbiamo deciso di riattivare il ‘Tavolo latte’ tra tutti i portatori d’interesse per lavorare insieme alla migliore valorizzazione dei nostri prodotti”. “In una situazione di forte volatilità di prezzi e costi, l’agricoltura – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – tiene grazie ai settori in cui è più specializzata e al crescente apprezzamento dei nostri prodotti agroalimentari all’estero. Le preoccupazioni riguardano invece la domanda interna, che ha iniziato a risentire dell’elevata inflazione e del conseguente calo del potere d’acquisto delle famiglie”.
La congiunturale evidenzia che le carni suine (indice pari a +0,21 nel secondo trimestre) e lattiero-caseario (+0,13) registrano una prevalenza di valutazioni positive sull’andamento degli affari, grazie a quotazioni ancora elevate e costi in rallentamento, mentre carni bovine, cereali e vino evidenziano giudizi più negativi.