
WASHINGTON DC – “Il presidente Trump si recherà in Scozia, dove visiterà Turnberry e Aberdeen dal 25 al 29 luglio. Durante la sua visita incontrerà nuovamente il primo ministro Starmer per perfezionare l’importante accordo commerciale raggiunto tra Stati Uniti e Regno Unito, mentre la First Lady si recherà nel Regno Unito per una visita di Stato non ufficiale dal 17 al 19 settembre. Questa sarà una seconda visita di Stato senza precedenti per il Presidente Trump, che è onorato e non vede l’ora di incontrare il Re al Castello di Windsor”. A dirlo è la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt nel corso della consueta conferenza stampa nella briefing room.
Successivamente la portavoce della Casa Bianca è tornata sui dazi, definiti nuovamente come “fonte di nuove entrate” per gli Stati Uniti: “Stiamo assistendo a migliaia di miliardi di dollari di investimenti privati, che affluiscono nel nostro Paese in questo momento, perché le aziende di tutto il mondo vogliono produrre i loro prodotti direttamente qui, con manodopera americana e senza pagare alcun dazio – ha affermato Leavitt-. Le entrate doganali tariffarie hanno già raggiunto oltre 113 miliardi di dollari da quando il presidente Trump è entrato in carica, contribuendo a generare un surplus di bilancio a giugno per la prima volta in appena un decennio. Stiamo davvero entrando in un’età dell’oro grazie a queste politiche commerciali a favore della crescita dell’America First”.
Alla domanda in merito alla possibile nomina di un procuratore speciale per un’indagine completa sul caso federale di traffico sessuale del defunto finanziere Jeffrey Epstein, Leavitt ha confermato che Trump non sostiene tale mossa: “Il presidente non raccomanderebbe un procuratore speciale nel caso Epstein”, ha affermato Leavitt.
Per quanto riguarda il conflitto in Medio Oriente, Leavitt ha reso noto che Trump ha chiamato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per esprimere la sua frustrazione in merito all’attacco militare israeliano alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza. La portavoce della Casa Bianca a riguardo ha aggiunto che Trump “non ha avuto una reazione positiva” e che Netanyahu avrebbe detto al presidente repubblicano che era stato un suo errore colpire la chiesa.


