
Così il presidente americano Donald Trump, direttamente dallo Studio Ovale, affiancato dal presidente Fifa Gianni Infantino e dalla Coppa del Mondo Fifa ha reso noto l’iter che porterà ai prossimi Mondiali di calcio che si svolgeranno tra Stati Uniti, Messico e Canada dall’11 giugno al 19 luglio 2026.
Trump ha fatto del Kennedy Center di Washington DC un punto focale per i suoi sforzi per ricostruire la capitale del Paese, visitandolo all’inizio della giornata e parlando ampiamente dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, riferendosi ad esso come “Trump-Kennedy Center”. “La Coppa del Mondo 2026 – prosegue Trump – darà il via alla fase a gironi della competizione. 48 squadre si sfideranno in 104 partite in 16 città nordamericane, da Seattle a Vancouver, da Atlanta a Miami. Sarà davvero emozionante per il nostro Paese. È come avere molti Super Bowl in un breve periodo di tempo, perché ognuna di queste partite è essenziale. Il Kennedy Center darà un calcio di inizio fenomenale, noi saremo coinvolti e lavoreranno lì per un bel po’ di tempo”.
Secondo quanto annunciato da Trump, la Fifa prevede che “sei milioni di tifosi fedeli assisteranno agli eventi della Coppa del mondo il prossimo anno e che altri sei miliardi guarderanno le partite in patria. Questo porterà più di 30 miliardi di dollari nell’economia statunitense e creerà 185mila posti di lavoro americani in un breve lasso di tempo. Nessun evento sportivo attira di più l’attenzione. Più tifosi e più spettatori significano più entrate. La Coppa del Mondo è la cosa più importante che ci sia nello sport e l’ho ottenuta durante la mia prima amministrazione”.
Dopo il suo discorso iniziale, il presidente americano ha dato la parola al capo della Fifa Infantino, che ha espresso soddisfazione in vista di questo grande evento: “È un grande onore essere qui con voi oggi, in qualità di presidente Fifa – ha affermato Infantino -. Il sorteggio finale della Coppa del Mondo si terrà il 5 dicembre qui nella capitale, al Kennedy Center alle ore 12 e sarà trasmesso in tutto il mondo con un miliardo di spettatori. Per questo abbiamo portato qui la Coppa del Mondo che è il trofeo dei vincitori. Solo il presidente della Fifa, i presidenti dei Paesi e tutti coloro che lo sollevano possono toccarlo. Perché è solo dei vincitori. L’ultimo a sollevarlo è stato Leo Messi e oggi eccolo qui alla Casa Bianca”.
Successivamente Infantino ha fatto toccare il trofeo a Trump, che ironicamente ha chiesto se poteva tenerlo per il suo arredamento nello Studio Ovale. Il capo della Fifa ha inoltre consegnato a Trump una versione ingrandita del biglietto della finale dei Mondiali, che si terrà il 19 luglio 2026 a New York. Il numero del biglietto personalizzato per Trump era “45/47”, con riferimento ironico ai due mandati del presidente repubblicano.
Trump mostra foto con Putin durante l’evento Fifa
Sul finire dell’evento dedicato alla Coppa del Mondo Fifa, Trump ha inaspettatamente tirato fuori una foto che lo ritraeva accanto al presidente russo Vladimir Putin durante il loro incontro in Alaska dello scorso 15 agosto. Il presidente americano ha affermato che Putin ha inviato la foto e “la firmerò per lui”, aggiungendo che “è molto rispettoso di me e del mio paese, e non così rispettoso degli altri”.
Trump ha inoltre suggerito al capo della Fifa Gianni infantino che il leader russo vuole partecipare alla competizione calcistica negli Stati Uniti. “Potrebbe venire o no, a seconda di ciò che accade”, ha affermato. Riferendosi alla foto, Trump ha detto: “Ho pensato che fosse una bella foto di lui. Ok, da parte mia, ma gentile da parte sua – ha aggiunto Trump -. Abbiamo un sacco di cose che accadranno nelle prossime due settimane”.
Successivamente una giornalista ha fatto una domanda a Trump in merito ad una fabbrica americana colpita da un attacco aereo in Ucraina. A riguardo Trump ha detto di “non essere contento di tutto ciò che ha a che fare con questo e per i termini di difficoltà di questa guerra. Vedremo cosa succede, penso che nelle prossime due settimane sapremo come andrà a finire”.
Il presidente americano ha inoltre specificato che se tra circa due settimane le cose non dovessero cambiare, prenderà una decisione importante che “potrebbe riguardare importanti sanzioni, dazi o tutti e due. Potremmo non fare nulla e dire è ‘la vostra battaglia’”.
Putin elogia Trump e parla di cooperazione in Alaska
Nella stessa giornata il presidente russo Vladimir Putin ha elogiato il suo omologo statunitense Donald Trump, descrivendolo come “la luce alla fine del tunnel” per le relazioni Mosca-Washington in difficoltà. “Il nostro rapporto con gli Stati Uniti è a uno dei livelli più bassi dalla fine della seconda guerra mondiale”, ha detto Putin in un evento a Sarov, una città a circa 370 chilometri da Mosca che è servita come base per il programma di armi nucleari della Russia dalla fine degli anni ’40.
Secondo il presidente russo “con l’arrivo di Trump, penso che una luce alla fine del tunnel sia finalmente apparsa”. Putin ha anche elogiato le qualità di leadership di Trump e ha detto che sperava che fossero stati fatti i primi passi per garantire il “ripristino su vasta scala” dei legami Russia-Stati Uniti, aggiungendo che le aziende russe stavano già discutendo piani con “partner americani” sulle opportunità di cooperazione attraverso l’Artico e in Alaska in aree come il gas naturale liquefatto.
Le dichiarazioni di Putin arrivano in un momento in cui il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in un’intervista rilasciata oggi a NBC “Meet the Press with Kristen Welker” ha dichiarato che non c’erano piani per un incontro tra Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Un bilaterale che per Trump risulta essere una tappa fondamentale nell’arduo percorso verso la pace tra Russia e Ucraina.
In merito al conflitto in Ucraina, Putin ha inoltre aggiunto che “la Russia sta facendo tutto il possibile per fermare la guerra. Dicono che abbiamo iniziato la guerra, dimenticando che sono stati loro stessi a farlo nel 2014, quando hanno iniziato a usare carri armati e aerei contro la popolazione civile del Donbass. È allora che è iniziata la guerra, e stiamo facendo di tutto per fermarla”, ha affermato


