THE WHITE HOUSE UPDATE, Puntata 8: Le nuove mail di Epstein (VIDEO)

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Il caso Epstein torna a infiammare Washington. Nelle ultime ore sono emerse nuove email inviate da Jeffrey Epstein in cui, per la prima volta, viene chiamato in causa in modo diretto Donald Trump. In una corrispondenza del 2019 con lo scrittore Michael Wolff, il finanziere – poi morto in circostanze mai del tutto chiarite – affermava che “Trump sapeva delle ragazze”, un riferimento al giro di minorenni che lo stesso Epstein gestiva.

Le conversazioni, diffuse dal comitato Oversight della Camera, fanno parte di una più ampia raccolta di documenti e sollevano domande pesanti sul rapporto personale e politico tra i due. La Casa Bianca ha reagito parlando di “rilascio selettivo e fazioso” di materiale, accusando i Democratici di voler costruire una narrativa artificiale per colpire il presidente in vista della corsa elettorale. L’opposizione, dal canto suo, chiede trasparenza totale e l’apertura di una nuova indagine indipendente.

Fine dello shutdown: il voto della Camera e la firma di Trump

Dopo 43 giorni di paralisi, il più lungo shutdown della storia moderna degli Stati Uniti, il presidente Trump ha firmato la legge per riaprire il governo federale. Il provvedimento è stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti con 222 voti favorevoli e 209 contrari, e garantirà il finanziamento fino al 30 gennaio, includendo pacchetti di bilancio per alcune agenzie federali.

Durante la cerimonia alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato che “non si può governare in questo modo” e ha assicurato che “non ci sarà un altro shutdown”. Un messaggio di stabilità, ma anche un’ammissione implicita delle tensioni interne al Congresso e delle difficoltà di mediazione con i Democratici.

Trump contro la BBC: diffida e minaccia di causa miliardaria

Non meno clamorosa è la nuova offensiva legale di Trump contro la BBC. L’ex presidente ha inviato una lettera di diffida all’emittente britannica, minacciando una causa da 1 miliardo di dollari per diffamazione. Al centro della contesa, un montaggio del discorso del 6 gennaio 2021, giorno dell’assalto al Campidoglio, che – secondo il team legale di Trump – avrebbe “falsamente suggerito un incitamento diretto alla violenza”.

La BBC ha ammesso l’errore, riconoscendo che l’editing “ha dato l’impressione di un appello alla rivolta” e annunciando una revisione interna della direzione editoriale. Tuttavia, il caso riaccende il dibattito sulla responsabilità dei media e sulla linea sottile tra libertà di stampa e manipolazione dell’informazione.

Il filo rosso tra potere e trasparenza

Le tre vicende – le mail di Epstein, la fine dello shutdown e la battaglia con la BBC – compongono un quadro denso e rivelatore del clima politico americano. Da un lato emergono nuove crepe nella narrazione di Trump, dall’altro si consolidano le divisioni istituzionali e mediatiche che attraversano Washington.

In un momento in cui la corsa verso la prossima tornata elettorale si fa sempre più tesa, queste storie mostrano come il confine tra verità, potere e percezione pubblica resti il terreno più incerto della politica americana.

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