
WASHINGTON DC – Il giudice federale Charles Breyer ha stabilito che l’amministrazione Trump deve cessare immediatamente l’uso delle unità della Guardia Nazionale della California a Los Angeles e restituire il pieno controllo delle truppe allo Stato. La decisione arriva dopo il ricorso presentato dal governatore Gavin Newsom e dalle autorità statali, che avevano denunciato l’impiego delle forze senza il consenso dello Stato come illegittimo.
Violazione della legge e limiti del federalismo
Nel provvedimento, Breyer ha evidenziato che l’uso della Guardia Nazionale per operazioni di polizia interna senza autorizzazione dello Stato costituisce una violazione delle leggi federali. Il giudice ha sottolineato che non esistono emergenze che giustifichino una presenza militare protratta e che le autorità civili locali erano in grado di garantire la sicurezza. Ha definito la mossa di Trump un tentativo di creare una forza di polizia nazionale composta da truppe statali, un uso non controllato e ampliativo dei militari nelle città americane.
Contesto del dispiegamento
A giugno 2025, l’amministrazione Trump aveva federalizzato circa 4.000 membri della Guardia Nazionale californiana e 700 marines, schierandoli a Los Angeles in risposta alle proteste legate a operazioni di immigrazione. Con il passare dei mesi, il numero di soldati è sceso a poche centinaia, ma il governo aveva esteso il loro impiego fino a febbraio 2026, nonostante le contestazioni legali e le denunce di sindaci e governatori.
Oltre a Los Angeles, le truppe della Guardia Nazionale rimangono schierate in altre città degli Stati Uniti. A Washington, D.C., sono presenti dal mese di agosto; a Memphis, Tennessee, dal mese di ottobre. Precedenti schieramenti a Portland e Chicago sono stati ridimensionati a causa di sfide legali. Inoltre, sia Trump che il governatore della Louisiana, Jeff Landry, hanno confermato che le truppe sosterranno gli agenti federali a New Orleans e nei dintorni.
Vittoria per lo Stato della California
Per la California, il provvedimento rappresenta una vittoria storica per il federalismo, riaffermando i diritti degli Stati di controllare le proprie forze militari e limitando l’intervento del governo federale. La sentenza stabilisce un precedente legale significativo, impedendo l’uso della Guardia Nazionale degli Stati per scopi di polizia senza consenso statale, e rafforza il principio della separazione dei poteri tra governo federale e autorità locali.


