
WASHINGTON DC – Kamala Harris, ex vicepresidente degli Stati Uniti, rilancia la propria presenza pubblica con un nuovo tour promozionale per il suo libro-memoria “107 Days”, spostando l’attenzione dalla sconfitta elettorale del 2024 a una riflessione più ampia sullo stato del paese e sulle sfide future.
Secondo un collaboratore, la tournée – prevista per il 2026 con tappe in diverse città americane – non si concentrerà sui dettagli della campagna persa contro Donald Trump, ma su quanto Harris ha appreso ascoltando gli elettori e sulle proposte concrete per affrontare le principali problematiche nazionali.
Successo editoriale e impatto politico
Il libro, pubblicato il 23 settembre 2025, ha riscosso un successo immediato, con 350mila copie vendute nella prima settimana tra edizioni cartacea, digitale e audiolibro. Il risultato ha portato l’editore a una quinta ristampa, posizionando “107 Days” tra i libri più venduti dell’anno.
Nei capitoli, Harris racconta la sua candidatura alla Casa Bianca – la più breve della storia moderna, durata appena 107 giorni – e i retroscena di una corsa intensa, offrendo al contempo una piattaforma per discutere di politica, ascolto degli elettori e proposte per il futuro dell’America.
Profilo politico attivo e scenari per il 2028
La decisione di non candidarsi come governatrice della California nel 2026 è stata letta da molti come un chiaro segnale: Harris non si ritira dalla scena politica, ma preferisce mantenere un profilo attivo e flessibile, preparando il terreno per un possibile ritorno a livello nazionale.
Il tour del 2026 potrebbe dunque fungere da banco di prova, per sondare consenso, visibilità e capacità di aggregazione, elementi fondamentali per una eventuale nuova candidatura presidenziale nel 2028. In questo contesto, “107 Days” diventa non solo un libro di memorie, ma uno strumento politico per rilanciare il dibattito e riposizionarsi nello scenario americano.


