Sparatoria a Minneapolis, due bambini uccisi e 17 feriti: Trump e Vance: “Vicini alle famiglie”

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Un giovane armato ha fatto irruzione nella Annunciation Catholic School di Minneapolis e nella vicina chiesa parrocchiale, aprendo il fuoco contro studenti e fedeli. Il bilancio provvisorio diffuso dalle autorità parla di due bambini uccisi e almeno 17 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. L’attentatore, un uomo sulla ventina, non è sopravvissuto all’intervento della polizia. Il capo della polizia cittadina, Sarah Jenkins, ha confermato che “la rapidità della risposta ha evitato un massacro ancora più ampio”. L’attentatore risponde al nome di Robin Westerman, 20 anni.

Cronologia degli eventi

  • Ore 8:30: i primi spari vengono segnalati all’interno della scuola.

  • Ore 8:35: insegnanti e studenti mettono in atto i protocolli di emergenza, barricandosi nelle aule.

  • Ore 8:38: l’assalitore si sposta verso la chiesa adiacente, dove è in corso una funzione mattutina.

  • Ore 8:42: arrivano le prime squadre speciali della polizia.

  • Ore 8:47: lo scontro a fuoco con gli agenti mette fine all’attacco. L’attentatore viene dichiarato morto sul posto.

Le testimonianze: “Abbiamo vissuto un incubo”

Decine di studenti raccontano momenti di terrore. Alcuni sono riusciti a fuggire dalle finestre, altri si sono nascosti sotto i banchi. “Ho sentito urla e colpi fortissimi – racconta una studentessa di 12 anni – pensavo che non sarei più uscita viva”. Un’insegnante ha riferito: “Abbiamo cercato di mantenere la calma, ma i bambini tremavano e piangevano. Abbiamo spostato gli armadi davanti alla porta, pregando che non entrasse”.

Minneapolis sotto shock

La comunità locale si è immediatamente stretta intorno alle famiglie colpite. Nel pomeriggio centinaia di cittadini hanno organizzato una veglia di preghiera davanti alla scuola, lasciando fiori, pupazzi e biglietti. Il sindaco Jacob Frey ha parlato di “giornata nera per la città” e ha invitato alla coesione:“Non possiamo accettare che la paura diventi la quotidianità dei nostri bambini. Dobbiamo agire insieme per fermare questa spirale di violenza”.

Trump e Vance: “Vicini alle famiglie”

La strage ha avuto risonanza immediata a livello nazionale. Il presidente americano Donald Trump ha espresso il suo cordoglio:“I nostri cuori sono spezzati. Nessun genitore dovrebbe temere di mandare i propri figli a scuola. Preghiamo per Minneapolis e per tutte le famiglie colpite da questo male terribile”.

Al suo fianco, il vicepresidente J.D. Vance, che ha sottolineato la necessità di agire:“La violenza nelle scuole è un’ombra che pesa sulla nostra nazione. Non basta la commozione: servono soluzioni concrete per proteggere i più piccoli”.

Il fronte democratico: nuove richieste di leggi sulle armi

Dall’altra parte, esponenti democratici hanno immediatamente rilanciato il tema del gun control, denunciando l’accessibilità di fucili semiautomatici e la mancanza di controlli efficaci. “È inaccettabile che tragedie come questa continuino a ripetersi”, ha dichiarato la senatrice del Minnesota, chiedendo un intervento urgente del Congresso.

Un dibattito che divide l’America

La strage di Minneapolis riaccende una ferita aperta: quella delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Nel solo 2024, sono state registrate oltre 250 sparatorie di massa, con un bilancio complessivo di centinaia di vittime.

  • I democratici insistono su leggi restrittive, come il divieto di vendita dei fucili d’assalto e controlli più severi sugli acquirenti.

  • I repubblicani, al contrario, pongono l’accento sulla protezione delle scuole tramite più agenti armati, sistemi di sorveglianza e piani di sicurezza più rigidi.

Il dolore delle famiglie

Nei prossimi giorni si svolgeranno i funerali dei due bambini uccisi, che la comunità locale ha già ribattezzato come “gli angeli della Annunciation”. Le famiglie chiedono silenzio, ma non nascondono la rabbia per una tragedia che poteva essere evitata.

Un genitore, visibilmente commosso, ha dichiarato ai media locali: “Abbiamo affidato i nostri figli alla scuola perché fosse un luogo sicuro. Ora ci resta solo un vuoto impossibile da colmare”.

L’incognita del futuro

Restano ancora da chiarire le motivazioni dell’assalitore. La polizia ha confermato di avere avviato indagini sul suo passato, i suoi legami familiari e l’eventuale presenza di precedenti psichiatrici. Per ora, la Annunciation Catholic School rimane chiusa, trasformata da luogo di studio e comunità in simbolo di dolore e impotenza.

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