Usa 2024, Trump e i deliranti paragoni con Nelson Mandela: “Vogliono mettermi in carcere per aver detto la verità”

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RICHMOND (VA) – L’ultimo sondaggio del Wall Street Journal fa sorridere l’ex presidente Donald Trump, che secondo quanto analizzato dalla testata sarebbe in vantaggio in sei dei sette Stati in bilico (Pennsylvania, Michigan, North Carolina, Georgia, Arizona e Nevada). L’unico Stato in cui il presidente Joe Biden è risultato in vantaggio è il Wisconsin. Un fattore che in vista di Usa 2024 potrebbe giocare un ruolo decisivo, anche se per il voto mancano ancora sette mesi in cui può succedere di tutto.

Tuttavia sia Trump che Biden hanno le loro gatte da pelare sul fronte repubblicano e democratico. Il magnate oltre a dover affrontare i processi a suo carico, cercando di rinviare il più possibile le sentenze, deve far fronte a quella parte di repubblicani che non intendono votarlo. Lo stesso vale per Joe Biden. Sono sempre di più gli arabo-americani democratici che in questa fase delle primarie hanno scelto di votare “uncommitted”, optando dunque per la scelta del partito, senza però nominare il candidato.

Intanto in attesa dei voti decisivi di novembre Joe Biden e Donald Trump contano le donazioni. Il presidente ha raccolto 90 milioni di dollari nel mese di marzo, portando a 187 milioni il totale acquisito nei primi tre mesi dell’anno. Numeri nettamente superiori rispetto a Trump, che ha raccolto 65,6 milioni e aveva fondi in cassa pari a 93,1 milioni.

Ieri però il magnate ha ricevuto dal miliardario americano John Paulson oltre 50 milioni di dollari in un evento che si è svolto a Palm Beach. Il nome del donatore circola come possibile segretario al Tesoro nel caso in cui Donald Trump dovesse riuscire a conquistare un secondo mandato alla Casa Bianca dopo le votazioni di novembre.

Intanto Trump in un lungo post pubblicato sul suo social Truth è tornato a paragonarsi a Nelson Mandela, accusando il giudice di New York Juan Merchan di violare il suo diritto alla libertà di espressione sancito dal primo emendamento della Costituzione americana. Merchan gli ha imposto di non attaccare inquirenti, testimoni e giurati del processo, il cui inizio è previsto il 15 aprile. Il tycoon in questo frangente è accusato di aver pagato in nero una pornostar e una coniglietta di Playboy, durante la campagna di Usa 2016, per comprare il loro silenzio sulle relazioni avute in passato.

Da qui il paragone delirante di Trump con l’ex Presidente del Sudafrica: “Se vogliono mettermi in carcere per avere detto la verità, diventerò un moderno Nelson Mandela. Dobbiamo salvare il Paese da questi funzionari politici mascherati da giudici e sono disposto a rinunciare alla mia libertà per questa causa”.

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