
Day 1 – “Vegas porta dell’inferno”
LAS VEGAS – Alle 07:06 saliamo sull’Uber per andare all’aeroporto di Richmond. Abbiamo un volo diretto che ci porterà a Las Vegas in poco più di 5 ore. Il fuso orario rispetto all’Italia passerà da 6 a 9 ore e intanto nelle cuffie rimbomba “Adios Paranoia” dei Negrita e sullo sfondo una bella giornata di sole nel tragitto che ci conduce all’aeroporto.
Il volo della compagnia “Breeze” parte puntuale alle 9:10 e così, volando in un cielo sereno, iniziamo il nostro viaggio dalla Virginia al Nevada. Poco prima di atterrare ci colpisce l’immensità del deserto che circonda Las Vegas e man mano che ci avviciniamo alla pista e che i grattacieli diventano sempre più grandi iniziamo a riconoscere la città. Già dall’aereo non possiamo fare a meno di non notare l’arena per musica e intrattenimento denominata “Sphere”, inaugurata nel settembre del 2023 con il concerto degli U2. Un luogo che, oltre a rivoluzionare la grafica dei concerti dal vivo, ha contribuito a cambiare per sempre lo skyline della città.

Una volta atterrati realizziamo di essere davvero a Las Vegas nel momento in cui ci ritroviamo davanti alle prime slot machine presenti all’aeroporto. Coloro che arrivano qui hanno la possibilità di iniziare a giocare e tentare la fortuna già da prima di ritirare i bagagli. Una volta preso il taxi ci dirigiamo all’hotel “The Strat”, dove abbiamo prenotato. Anche qui all’ingresso veniamo abbagliati dalle luci delle slot machine. Una volta effettuato il check-in, lasciamo i bagagli in camera e iniziamo il nostro tour di Las Vegas. L’albergo sembra una nave da crociera e per qualche ora decidiamo di perlustrarlo da cima a fondo.

Una volta usciti fuori iniziamo a percorrere la Strip, epicentro della vita folle e frenetica di Las Vegas. Lì troviamo tutte le attrazioni principali, ovvero gli hotel che di fatto riportano le riproduzioni delle principali città del mondo come Venezia, Roma, Parigi e New York.

Così in pochi metri si passa dal fare un giro in gondola ad osservare una mini riproduzione di Piazza San Marco, del Colosseo e della Fontana di Trevi, fino ad arrivare alla Statua della Libertà.

Per le strade è solo delirio tra gente vestita da Spiderman e da Topolino. Non mancano nemmeno addestratori di pappagalli pronti a chiedere denaro in cambio di video e foto. Chi visita Las Vegas capisce subito che qui niente è sacro, tutto è concesso e tutto è artificiale, persino il cielo di Venezia.

Decidiamo di fermarci al Caesar Palace e anche qui è un tripudio di slot machine, casinò, pezzi di Roma antica e locali con banconi in cui è possibile bere e giocare contemporaneamente. Capiamo immediatamente quanto sia essenziale imparare fin da subito che qui è necessario avere un senso del controllo per sopravvivere in mezzo alla perdizione.

Una volta usciti dal Caesar Palace decidiamo di andare a cenare da Eataly e lungo il tragitto ci imbattiamo nello straordinario spettacolo delle fontane sul lago di fronte al Bellaggio, l’hotel ispirato alla piccola cittadina sul lago di Como, dove quotidianamente, con intervalli di 30 minuti, è possibile assistere ai giochi d’acqua delle fontane, accompagnati da una melodia sempre diversa. Gli orari dello spettacolo gratuito sono i seguenti: dal lunedì al venerdì ogni 30 minuti dalle 15 alle 19:30 e ogni 15 minuti dalle 20 alle 24. Sabato e domenica: ogni 30 minuti dalle 12 alle 19:30, ogni 15 minuti dalle 20 alle 24.

Arriviamo da Eataly e anche qui è un tripudio di slot machine in mezzo ai prodotti italiani. Dopo aver cenato le 3 ore di fuso orario rispetto alla Virginia iniziano ad avere un peso specifico a fine giornata e così decidiamo di rientrare in albergo perché l’itinerario del giorno seguente è altrettanto impegnativo.
Day 2 – Neve al Grand Canyon
La sveglia di oggi suona alle 4 di mattina. Abbiamo un appuntamento alle 05:05 per prendere un bus bianco a due piani che ci porterà a fare un tour di un giorno tra la Route 66 e il Grand Canyon, passando da diversi punti chiave tra Nevada e Arizona. La nostra guida turistica ci informa che troveremo la neve, ma ci dice anche di non preoccuparci perché non tutti hanno la fortuna di vedere il Grand Canyon così. Secondo lui questa sarà una storia da raccontare.
Gli scenari che tra il Nevada e l’Arizona ci separano dal Grand Canyon sono suggestivi. Il nostro itinerario prevede il passaggio dalla Route 66 e una fermata nella cittadina di Seligman, in Arizona. Un luogo che proprio grazie alla madre di tutte le strade ha costruito la sua fortuna. In questa città fuori dal tempo sono numerosi i richiami alla strada più famosa del mondo.

La piccola cittadina di Seligman, costituita da centinaia di abitanti, ha dimostrato che in un’era di costante evoluzione è ancora possibile preservare le radici e il fascino del passato, permettendo ai turisti di osservare un pezzo di America che non esiste più. In seguito raggiungiamo la nostra destinazione: il Grand Canyon.

Quella del Grand Canyon è una storia lunga più di due miliardi di anni. Le teorie scientificamente più accreditate riportano che le montagne presenti nell’area desertica dell’Arizona hanno subito diverse inondazioni da parte del fiume Colorado. questi fenomeni, accompagnati da disgeli e glaciazioni contribuirono a formare degli strati rocciosi di colori differenti. Il ferro ossidato all’interno di tutte le rocce è il principale responsabile della predominanza del colore rosso in tutta l’area.

L’aspetto della preservazione gioca un ruolo di centralità assoluta per il Grand Canyon. I popoli nativi che vivono nell’area hanno avviato diverse petizioni. Una di queste riguarda l’estrazione di uranio che rischia di contaminare le preziose fonti d’acqua. Tutti i giorni il personale e gli scienziati del parco lavorano per garantire un futuro all’intera area, prendendo decisioni importanti in merito alla gestione. Poco dopo le 20 il bus ci riporta a Las Vegas. Distrutti da un viaggio indimenticabile ma estenuante rientriamo in albergo e iniziamo a prepararci per l’itinerario del giorno successivo.
Day 3 – Le incisioni dei nativi alla Valle del fuoco
Alle 8:30 iniziamo una nuova escursione verso la Valle del Fuoco, il parco nazionale più antico del Nevada. Anche qui gli scenari per arrivarci sono meravigliosi. Il luogo prende il nome dalle rocce rosse che si sono formate per via del movimento delle dune di sabbia nel corso del tempo, che quando vengono illuminate dal sole sembrano delle fiamme.

La mappa del parco prevede diversi scenari mozzafiato in cui è possibile osservare le incisioni artistiche dei nativi americani con una predominanza di diverse specie animali tra cui spiccano arieti e scoiattoli.

Le immense aree desertiche contribuiscono a rendere il Nevada uno degli Stati più selvaggi e affascinanti d’America. La guida si ferma nei punti panoramici in cui scattare le migliori foto e ci fa scendere dal mezzo ogni volta che avvista degli animali da immortalare. Il contrasto tra i colori delle rocce sembra formare dei veri e propri arcobaleni sulla terra.

Qualche traccia di civiltà è visibile tramite i pochi mezzi che attraversano la zona. Sono coloro che cercano la pace qui. Lontani dalla caotica e illegale Las Vegas. Al termine del tour la navetta ci riporta a Las Vegas alle 16 del pomeriggio e così abbiamo ancora tutto il tempo di continuare a girare il centro. Dopo una ulteriore perlustrazione pomeridiana e una cena rientriamo in albergo in attesa di vedere dall’itinerario le ultime attrazioni da visitare prima del nostro ultimo giorno in città.
Day 4 – Trip in Las Vegas Strip
È il nostro ultimo giorno a Las Vegas. Oggi abbiamo l’intera giornata per girare le attrazioni principali che ci sono rimaste. Tra queste scegliamo l’albergo “New York New York”, che all’esterno si presenta con una riproduzione dei grattacieli della Grande Mela, della Statua della Libertà e del ponte di Brooklyn. All’interno sono invece presenti dei richiami alle zone più famose come Broadway e Wall Street.

La tappa successiva è l’Hotel Flamingo, che ripropone una rappresentazione di Miami. Al suo interno è presente un grande parco all’aperto in cui è possibile trovare fenicotteri, anatre e tartarughe. Inutile sottolineare che ogni singolo hotel di Las Vegas contiene al suo interno Casinò e slot machine. Questa è una caratteristica che accomuna qualsiasi albergo di Las Vegas a prescindere dalla reinterpretazione degli stili appartenenti alle principali città del mondo.

Il resto della giornata lo passiamo a vagare nella Strip senza una meta ben precisa, con la voglia di farci guidare dal nostro istinto e andare dove ci portano le gambe. Osservando con attenzione ogni angolo della città e rifiutando le attenzioni di ragazze seminude e desiderose di farsi pagare in cambio di una foto, iniziamo a prendere coscienza di ciò che Las Vegas rappresenta: un’esperienza diversa dalle altre e che vale la pena fare almeno una volta nella vita.
Day 5 – Rientro a Richmond
Il nostro soggiorno a Las Vegas è terminato e una volta giunti all’aeroporto prendiamo un volo diretto alle 12:20 per rientrare a Richmond. Al termine del viaggio il bilancio è più che positivo e cresce la consapevolezza che accorpare a Las Vegas le escursioni del Grand Canyon (Arizona) e della Valle del Fuoco (Nevada) è il miglior modo di visitare l’intera zona.
Las Vegas offre un’esperienza unica all’insegna dell’azzardo e di una cultura in cui nulla è sacro. Per tale ragione è inutile dare giudizi moralisti ma, al contrario, bisogna accettare il fatto che questa cultura esiste e merita comunque di essere vissuta perché rappresenta un qualcosa che è del tutto fuori dall’ordinario.
Il consiglio per coloro che vogliono visitare Las Vegas è quello di fare un giro di perlustrazione della Strip, entrare nei principali alberghi, giocare nei casinò con moderazione, poiché è abbastanza facile vincere delle cifre interessanti alle slot, ma lo è altrettanto farsi prendere dall’entusiasmo e dalla foga di voler vincere ancora di più.
Per visitare Las Vegas e capirne la cultura due giorni sono più che sufficienti. Se avete a disposizione una settimana, sfruttatela a pieno anche per immergervi nelle meravigliose escursioni naturali delle zone limitrofe. A quel punto vi renderete conto che non potevate fare scelta migliore.